Un Boeing 737 dell’Ethiopian Airlines, diretto a Nairobi, si è schiantato pochi minuti dopo il decollo da Addis Abeba. Le 157 persone a bordo sono tutte morte: tra loro ci sono anche 8 italiani. Nella lista passeggeri figura anche Sebastiano Tusa, archeologo di fama internazionale e assessore della Regione Sicilia.
Tusa era diretto in Kenia, per un progetto dell’Unesco, dove era già stato a Natale insieme con la moglie, Valeria Patrizia Li Vigni, direttrice del Museo d’Arte contemporanea di Palazzo Riso a Palermo. Gli altri italiani a bordo dell’aereo che hanno perso la vita nel tragico schianto sono due uomini e una donna, di origine bergamasche, volontari di una Onlus che opera nell’area: la loro identità non è stata ancora ufficializzata. Altre due delle otto vittime sono un 75enne medico toscano e la moglie.
Le 157 persone a bordo, 149 passeggeri e 8 membri dell’equipaggio, erano di differenti nazionalità. Un portavoce dell’Ethiopian Airlines ha comunicato che tra le vittime del disastro aereo ci sono 32 keniani e 17 etiopi, 18 canadesi, otto cinesi, otto americani, otto italiani, sette francesi, sette inglesi, sei egiziani, cinque olandesi, quattro indiani e quattro slovacchi. A bordo dell’aereo, anche i delegati dell’Assemblea dell’Onu per l’Ambiente che si aprirà domani a Nairobi: la conferma arriva da Rose Mwebaza della Banca africana per lo sviluppo.
Lo schianto è avvenuto alle 8.44 locali, sei minuti dopo il decollo a una cinquantina di chilometri a sud della capitale etiope, vicino alla località di Bishoftu.
Stando a quanto emerso, poco prima dello schianto il pilota del volo aveva segnalato alla torre di controllo di Adis Abeba difficoltà e aveva chiesto il permesso di tornare indietro. Il pilota era stato autorizzato al rientro. “Oggi è un giorno di dolore. Nell’aereo della Ethiopian Airlines precipitato dopo il decollo da Addis Abeba vi erano anche nostri connazionali. Ci stringiamo tutti ai familiari delle vittime rivolgendo loro i nostri partecipi, commossi pensieri”, scrive su Twitter il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
L’aereo della Ethiopian Airlines era un velivolo nuovo, consegnato alla compagnia aerea a metà novembre. “I controlli e la manutenzione di routine non hanno mai rivelato alcun problema”, ha spiegato il ceo della compagnia, Tewolde Gebremariam.