Accadde il 23 settembre del 1985. La camorra uccise il giornalista Gaincarlo Siani. Nello stesso punto dove fu assassinato, all’interno della sua inseparabile autovettura, oggi, a distanza di ventotto anni, la Mehari è stata messa in moto. Roberto Saviano ha acceso il motore dell’auto, simbolo delle lotte del giornalista del Mattino, Il messaggio è chiaro: la voglia di raccontare la verità è più forte della camorra che vuole nasconderla. Giancarlo Siani ebbe il coraggio di raccontare la verità sui clan come quello di Gionta e dei Nuvoletta, trovando la morte. “In viaggio con la Mehari” è una iniziativa che ha lo scopo di portare alla luce le storie a volte dimenticate di giornalisti ed operatori dell’informazione.
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