Durante il tavolo sull’emergenza idrica tenutosi a Palazzo Chigi, è stata annunciata la decisione del Governo di preparare un decreto legge per affrontare la siccità. Il documento prevederà, tra le altre cose, anche la nomina di un commissario ad hoc, la creazione di una cabina di regia con i ministri interessati e la semplificazione delle procedure per gli interventi necessari. Questa decisione riflette l’urgenza di affrontare il problema della siccità in modo tempestivo e coordinato, garantendo un’efficace gestione delle risorse idriche a disposizione.
Per l’Anbi, l’associazione nazionale dei consorzi di bacino, almeno 3,5 milioni di italiani potrebbero rimanere senza acqua del rubinetto. Una percentuale compresa tra il 6% e il 15% della popolazione del nostro Paese vive in regioni a rischio siccità, e la situazione peggiora di settimana in settimana, nonostante le precipitazioni che si stanno abbattendo o dovrebbero abbattersi su tutto il territorio nazionale in questo periodo.
L’assenza di pioggia a febbraio ha fatto salire l’allerta anche lungo le zone tirreniche del Centro Italia, e le temperature miti del mese scorso hanno ridotto ulteriormente il già scarso manto nevoso nelle regioni alpine. Questo ha portato il Governo a creare un tavolo per immaginare una nuova strategia per il Paese.
Durante un incontro a Bruxelles, è stato il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida ad affermato che il Governo era al lavoro su diverse proposte di meccanismi per affrontare il tema della siccità. E tra queste ha anticipato quella di istituire un commissario speciale o un’altra carica per superare l’eccessiva burocrazia che rallenta il tempo necessario per affrontare il problema. Il ninistro ha sottolineato l’importanza di agire tempestivamente di fronte a una problematica così urgente.
Tuttavia durante il vertice odierno l’Esecutivo si è diviso sulla questione. Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin ha dichiarato che è in corso di valutazione la nomina di un super commissario per l’acqua, ma la sua vice Vannia Gava, ha affermato che una tale decisione sarebbe il fallimento della politica. Fratelli d’Italia e Forza Italia sarebbero dunque compatte su come affrontare l’emergenza siccità, mentre la Lega preferirebbe un approccio più istituzionale.
Il ministro dell’Ambiente ha parlato anche di un possibile razionamento dell’acqua. La misura potrebbe essere necessaria qualora tutte le altre dovessero fallire.
Il contrasto tra i partiti è emerso solo poche ore dopo il primo tavolo tecnico sulla crisi idrica presieduto dalla premier Giorgia Meloni. Nel corso dell’incontro è stato affrontato anche il problema dell’aumento dei prezzi di ortaggi e legumi a causa della mancanza di acqua. Questi prodotti hanno registrato un aumento del 40%, con effetti negativi sul bilancio familiare degli italiani.
Il presidente di Coldiretti Ettore Prandini ha sottolineato l’importanza dell’impegno del Governo sulla semplificazione per accelerare la realizzazione delle infrastrutture necessarie per il Paese, soprattutto in una situazione in cui viene intercettato e raccolto solo l’11% dell’acqua piovana.
Il numero uno dell’associazione dei coltivatori ha elogiato la creazione di una cabina di regia tra tutte le istituzioni interessate a livello nazionale e territoriale per affrontare il tema dell’acqua non solo come emergenza, ma anche per consentire la programmazione necessaria per gestire una risorsa essenziale per l’intera collettività. Da parte degli associati, ha precisato, c’è l’impegno per un uso razionale dell’acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l’innovazione con colture meno idro-esigenti.