Si aggrava la stima dei danni che, secondo le verifiche in campo dei tecnici di Coldiretti Puglia, ha toccato gia’ i 143 milioni di euro a causa della siccita’ che sta caratterizzando la torrida estate 2017. “Sono disastrosi gli effetti della mancanza di acqua, associata a colpi di calore, su tutte le produzioni”, denuncia il presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, a partire dal grano, con la produzione crollata del 50 per cento, ortaggi in pieno caldo resi invendibili dalle scottature, costi esponenzialmente lievitati per irrigare l’uva da tavola e da vino per non rischiare di perdere il prodotto, fino all’olivicoltura, dove gli alberi sono in evidente sofferenza con la cascula delle olive e la parte vegetativa asfittica. “Chiediamo all’assessore regionale all’Agricoltura – aggiunge – di attivare immediatamente le procedure per la declaratoria dello stato di calamita’ naturale, percorso gia’ intrapreso da altre Regioni italiane che stanno vivendo la stessa condizione”.
In Puglia a luglio 2017 e’ caduto il 70% di pioggia in meno rispetto allo stesso mese del 2016 e la mancanza di acqua, oltre a vanificare gli investimenti avviati per l’annata agraria di ortaggi e frutta e una diminuzione secca delle giornate lavorative offerte dall’agricoltura, ma anche una decisa contrazione della spesa a monte e a valle del settore primario, ha reso drammatico il fronte incendi, dove nonostante la Regione Puglia si sia mossa tempestivamente per approvare la campagna antincendi boschivi, in Puglia sono gia’ andati in fumo, in un mese e mezzo, oltre 2000 ettari di boschi e pinete. “Siamo pronti ad accompagnare in campo i funzionari della Regione Puglia per le verifiche utili alla richiesta di stato di calamita’ – continua il direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – perche’ il danno e’ grave. In particolare sono gli olivi a risultare in ‘coma vegetativo’, perche’ la prolungata siccita’ si e’ associata alle nevicate e gelate del gennaio scorso che hanno evidentemente compromesso lo sviluppo vegetativo. Gli agricoltori stanno investendo migliaia di euro in irrigazione aggiuntiva, senza ottenere alcun risultato. Ipotizziamo che la prudenziale stima del danno del 30% sulla produzione olivicola lievitera’ esponenzialmente”.