Ammontano tra i 120 e i 170 milioni di euro i danni all’agricoltura veneta causati dalla prolungata siccità del 2017. A effettuare la stima è la Direzione agroalimentare della Regione Veneto, sentiti i soggetti interessati nel territorio delle sette province venete, in vista del confronto odierno tra le Regioni e il ministro per l’ambiente Gianluigi Galletti. Mancanza di piogge e alte temperature stanno mettendo in crisi le diverse aree del Veneto, senza esclusione alcuna.
“Rappresenterò al ministro le gravi condizioni in cui versano l’agricoltura veneta e l’approvvigionamento delle reti idriche per uso potabile e irriguo”, anticipa l’assessore veneto all’Agricoltura, Giuseppe Pan oggi a Roma a rappresentare la voce del Veneto nella Conferenza Stato-Regioni. “Chiedo che la gestione della risorsa idrica privilegi le vere priorità, cioè gli usi civili e quelli irrigui, e non la produzione idroelettrica, che risponde a logiche di massimizzazione dei profitti. Un principio che deve valere per tutti, anche nel contemperare esigenze diverse tra regioni. Ma sosterrò anche che nella gestione del cosiddetto ‘oro blu’ si superi la logica degli interventi di emergenza (peraltro già costati al Veneto 7 milioni di euro tra approvvigionamenti idropotabili e interventi per uso agricolo) e si investa nel medio lungo periodo, secondo un piano strutturale di spesa. In Veneto servirebbe un piano da 180 milioni per gli usi civici, che comprende la prosecuzione del sistema acquedottistico regionale Mosav e le barriere contro il cuneo salino nel Polesine e nel Veneziano, e investimenti nelle opere strutturali della bonifica per altri 113 milioni di euro”.