“La Regione Sicilia ha approvato una risoluzione che individua due strutture sanitarie dove sarà possibile ottenere le cure secondo il metodo Stamina di Davide Vannoni” . E’ quanto rende noto il movimento dei malati ‘Vite sospese’, che sottolinea come “d’ora in poi in Sicilia i malati gravi, e non, potranno curarsi con le cellule staminali del metodo Stamina. Si tratta, di una svolta epocale”.
Soddisfatto il presidente di Stamina Founfation, – Davide Vannoni: “Con la consegna all’Istituto Superiore di Sanità del protocollo del metodo Stamina, abbiamo fatto il primo passo, ha dichiarato Vannoni, giungendo all’istituto, dove consegnerà al Comitato scientifico istituito per la sperimentazione il protocollo standardizzato del trattamento da lui messo a punto a base di cellule staminali. “Consegniamo il protocollo – ha detto Vannoni – perché abbiamo preso un impegno. Chiediamo solo due o tre criteri di salvaguardia del materiale che lasciamo”. Vannoni ha poi sottolineato come il ministero abbia negato la possibilità di nominare un’azienda terza super partes internazionale per il monitoraggio della sperimentazione: “Nonostante questo – ha affermato il presidente di Stamina – non me la sono sentita di non consegnare il protocollo, anche se l’ente di monitoraggio sarebbe stato un punto di trasparenza”.
“Stiamo preparando un lavoro scientifico sul metodo Stamina che sarà pubblicato tra settembre e ottobre su una rivista scientifica internazionale”, ha poi annunciato il presidente di Stamina Foundation, giunto all’Istituto Superiore di Sanità per consegnare il protocollo del metodo Stamina che utilizza cellule staminali mesenchimali, al Comitato scientifico nominato per la sperimentazione del trattamento. Riferendosi quindi alle dure accuse pubblicate dalla rivista scientifica Nature circa la mancanza di basi scientifiche del metodo Stamina, Vannoni ha affermato che Nature “ha fatto ben cinque editoriali contro una fondazione onlus italiana con quattro dipendenti. A me – ha detto – sembra una cosa molto strana e particolare. La mia idea – ha rilevato Vanoni – è che Nature sia stata sollecitata dall’Italia”. Inoltre, ha aggiunto, “in un articolo della rivista sicuramente sono state raccontate falsità, e su questo muoveremo querela. E poi – ha concluso – ho notato che sono sempre intervistati i soliti due o tre scienziati italiani”.