Un altro scandalo, un altro scempio della politica italiana a cui ormai siamo abituati da anni. La storia è sempre la stessa fondi pubblici utilizzati in maniera scorretta e anche questa volta per il piacere di politici e manager. Sono 17, tra politici, funzionari pubblici e manager, gli indagati fra cui anche senatore Pdl Scoma, che hanno usufruito di ‘benefit’ attraverso l’utilizzo dei fondi destinati ai disoccupati. L’inchiesta è partita in Sicilia e di certo si allargherà a macchia d’olio in tutte le Regioni italiane. Qui i fondi pubblici destinati ai disoccupati siciliani finivano in viaggi, cene eleganti e serate con escort, per politici e faccendieri. È quanto accertato dall’ultima inchiesta della Guardia di Finanza che a Palermo ha notificato 17 ordinanze di custodia cautelare richieste dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci e da un pool di altri 5 sostituti. Tra gli arrestati anche il manager Faustino Giacchetto, definito il “re della pubblicità”. Tutto ciò ha portato alla vergognosa scoperta di un vero e proprio comitato d’affari che, con la complicità di politici e funzionari, avrebbe pilotato gli appalti per grandi eventi intascando anche i fondi comunitari destinati a progetti per la formazione professionale di giovani disoccupati. A 5 delle 17 persone arrestate sono stati concessi gli arresti domiciliari mentre per gli altri si sono aperte le porte del carcere. Contestualmente è stato disposto il sequestro del capitale sociale e dei beni aziendali di 5 società e dei beni degli indagati per un valore complessivo di oltre 28 milioni di euro. Le accuse vanno dall’associazione a delinquere, alla corruzione, alla truffa e false fatturazioni. In manette sono finiti anche due ex assessori e alcuni burocrati regionali. In totale ci sono poi altri quaranta indagati, tra cui molti politici. I loro nomi probabilmente si conosceranno nel corso della conferenza stampa convocata per la tarda mattinata. Tra i nomi eccellenti implicati in questa vicenda risulterebbe anche il senatore Pdl Francesco Scoma, ex assessore al Lavoro. Stando all’accusa, dovrà rispondere di corruzione, avrebbe ricevuto 26.000 euro da Giacchetto in viaggi, contributi per spese elettorali e biglietti per lo stadio. La procura ha già inviato la richiesta di autorizzazione al Senato per il sequestro dei 26 mila euro. Un altro politico, l’ex presidente dell’assemblea regionale Francesco Cascio, dovrà invece difendersi dall’accusa di finanziamento illecito ai partiti. Inoltre dalle indagini è emerso che l’utilizzo di una parte dei quindici milioni di euro di fondi pubblici finalizzati a favorire l’apprendistato di circa 1.500 giovani disoccupati, appunto, finivano nelle tasche di politici e manager con viaggi, cene e anche escort.
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