Da due a tre anni per approvare le graduatorie e poi ritardi per l’erogazione materiale dei finanziamenti alle aziende e agli operatori agricoli. È quanto sta succedendo con tre bandi della vecchia programmazione comunitaria 2014-2020 relativi al PSR, il Piano di sviluppo regionale, in particolare per l’asse 4, quella che si occupa di tutela della biodiversità e del territorio.
Ad essere vittime di questo ennesimo caso di burocrazia “lumaca” sono centinaia di aziende che fra aprile e agosto del 2019 hanno risposto ad un bando della Regione per contributo, che in base alla tipologia di azienda di interventi previsti, può andare da 30 a 400 mila euro circa.
Ora la vicenda arriva all’Assemblea Regionale Siciliana, dove Danilo Lo Giudice ha presentato una interrogazione urgente al Governo regionale.
“Tre bandi destinati a sostenere la biodiversità, gli interventi contro il dissesto idrogeologico e per la valorizzazione del territorio – spiega Lo Giudice – si trascinano da anni, a causa di problematiche burocratiche e cavilli di natura informatica, con un continuo rimpallo di responsabilità tra l’amministrazione regionale e l’organismo pagatore AGEA.”
Un ritardo, aggiunge il deputato di Sicilia Vera “aggravato dal progressivo svuotamento degli enti periferici dell’assessorato agricoltura e dalla evidente incapacità della pubblica amministrazione di gestire i contributi comunitari nell’istruire e completare gli iter di finanziamento.”
Lo Giudice chiede quindi al Presidente Musumeci e all’Assessore Scilla di “intervenire urgentemente” per lo sblocco dei pagamenti, che “darebbe respiro alle aziende che così potrebbero dare inizio ai lavori generando importanti e virtuosi meccanismi economici per gli addetti al comparto.”