‘Confesso che già di mio sono abbastanza contrario a intraprendere la linea esterofila quando si tratta di occupare posizioni di rilievo nella struttura burocratica delle amministrazioni, soprattutto se di vertice. Ciò non di meno lo scambio di esperienze e mentalità può sicuramente portare beneficio purchè sia a dare ed avere’,
sono le Parole del vice presidente della commissione sanità all’Ars on. Carmelo Pullara.
Tutto questo – spiega Pullara – però deve avvenire con legittimità degli atti e purchè non ci siano professionalità adeguate all’interno della regione e ciò appare ancora più strano se posto in essere dal medesimo governo che aveva già deciso per la valorizzazione delle risorse umane interne. La nomina del dott Bevere, nulla da dire sul piano umano e professionale, ci lascia non poco perplessi sia in ordine al bando che lo ha visto partecipare sia in ordine ai requisiti dallo stesso posseduti per la nomina. Mi viene da dire il diavolo fa le pentole ma non i coperchi.
Uno degli stringenti requisiti previsti dal bando, pubblicato il 23 luglio 2021, – prosegue il deputato – era testualmente “…. omississ…non potranno presentare manifestazione di disponibilità coloro che matureranno il diritto al collocamento in quiescenza nei due anni successivi alla data di pubblicazione dell’Avviso pubblico.” Ebbene, dal curriculum vitae del Dott. Francesco Bevere, facilmente reperibile su internet con una semplice ricerca, si evince che lo stesso è nato il 21 giugno 1956 e che quindi compirà i 67 anni con contestuale maturazione del collocamento in quiescenza per età anagrafica prima dei due anni previsti dal bando. Pertanto, il dott. Bevere, oltre a non potere partecipare men che meno potrà sottoscrivere alcun contratto con l’Assessore alla Salute, essendo stata deliberata anche la nomina ad agosto 2021 e quindi, anche quella, oltre i termini.
In tal senso – conclude Pullara -ho presentato apposita interrogazione scritta. L’interrogazione presentata non vuole essere solo un freno ad una azione che mi pare non legittima ma soprattutto un momento di riflessione che segua all’inevitabile stop della procedura di nomina.