Il vicepresidente del Senato, inviato di Giorgia Meloni nell’Isola, nel ribadire che la base di partenza è, e resta, l’unione dell’alleanza, aggiunge anche però che: «Semplicemente abbiamo la necessità di tenere unito il centrodestra. Ma per fare questo auspico che i leader della coalizione si vedano al più presto. Perché poi oggi inizia la nostra Conferenza programmatica a Milano. E, soprattutto, non si può più lasciare nell’incertezza la realtà di Fratelli d’Italia a Palermo. Atteso che, contro ogni nostra richiesta, è stata già annunciato il ticket Lega-Fi su Cascio».
Fdi, intanto, tiene il punto: non molla sulla ricandidatura di Nello Musumeci alla presidenza della Regione e aspetta segnali di apertura su Palermo, altrimenti, raccontano, sarebbe pronto a convergere sul “civico” Roberto Lagalla, sponsorizzato dall’Udc di Lorenzo Cesa.
Il quale, nel frattempo, si dice «assolutamente tranquillo e sereno». Anche perché, come lui stesso ribadisce nel corso del convegno Le ragioni del Pnrr – organizzato sulla terrazza Civita e moderato da Gian Marco Chiocci – «non è mai successo che un governatore uscente non sia ricandidato. Suppongo sia solo un capriccio di qualcuno». Quindi prosegue: «Io non mi sto occupando di questa vicenda perché appartiene a un confronto tra le forze politiche. Ho grande rispetto per il mio ruolo istituzionale. Se si dovesse scoprire che Musumeci non è stato capace di spendere risorse comunitarie che ogni anno dispone Bruxelles, allora il problema di inefficienza si pone. Se fosse stata una mia posizione ballerina, allora sarebbe stato un problema. Ma il mio governo è stato il più stabile degli ultimi 30 anni».