Monti pressa Lombardo. Il presidente del Consiglio chiede infatti al governatore siciliano se si dimetterà il prossimo 31 luglio? Perché dalla scelta di Lombardo, spiega, dipende la modalità di intervento del governo sulla Regione. E la politica si divide tra che appoggia Monti come Udc e Miccichè, mentre Fli si schiera a favore di Lombardo. Soddisfatto invece il Pdl, mentre solo a sera il Pd definisce legittima la lettera del premier. Intanto Lombardo incontrerà il premier martedì prossimo. Si deciderà sulla possibilità di un commissariamento che faccia rinviare il voto, in caso di dimissioni della Giunta – previsto ad ottobre. A spingere il premier a d inviare la lettera a Lombardo, “le gravi preoccupazioni riguardo alla possibilità che la Sicilia possa andare in default a causa del proprio bilancio”. Da qui la richiesta di chiarezza al governatore, motivata esplicitamente: “Le soluzioni che potrebbero essere prospettate per un’azione da parte dell’esecutivo non possono non tener conto della situazione di governo a livello regionale ma anzi devono essere commisurate ad essa, in modo da poter utilizzare gli strumenti piu efficaci e adeguati”. Parole che in Parlamento vengono lette in maniera univoca: Monti vuole le dimissioni di Lombardo, per poi commissariare la Regione”.
Diverse invece le voci provenienti da Palazzo Chigi. “Non vogliamo decidere noi il futuro politico della Sicilia, e in ogni caso il governo interverrà. Ma per decidere come intervenire, dobbiamo sapere quale quadro istituzionale ci troveremo di fronte, spiega una fonte di governo”. In realtà preoccupare l’esecutivo, la prospettiva di una campagna elettorale che rischierebbe di allentare ancora di più i cordoni della borsa regionale. Preoccupazioni anche per la possibilità di un default siciliano, che ovviamente hanno spinto il premier a intervenire. Ed in merito alla vicenda, Lombardo commenta:” Al presidente Monti parlerò della scelta di dimettermi per consentire agli elettori l’esercizio al diritto democratico, di scegliere un nuovo governo, e un nuovo Parlamento, entro un tempo costituzionalmente previsto, nel corso del quale viene assicurata la piena funzionalità dell’esecutivo”. Ma Lombardo tiene a precisare, nessun commissario. Anche perché la regione ha “sostenibilità finanziaria”. Insomma, nessuno spazio per commissari governativi. Tanto più che martedì il governatore intende dimostrare al premier “la sostenibilità della finanza regionale”.
Solo il tete a tete di martedì, svelerà da che parte penderà l’ago della bilancia. Meno di una settimana per conoscere il risultato del pressing.