Sicilia, per i Socialdemocratici seria alternativa alla destra non può scaturire da Pd e 5 Stelle

Dopo il tira e molla sulla permanenza dell’eurodeputata Caterina Chinnici alla guida della coalizione rimasta intorno al Pd, terminato con la decisione dell’ex assessore regionale di mantenere la candidatura alla presidenza della Regione, prendono posizione anche i Socialdemocratici. Secondo la dirigenza siciliana del Sole nascente, «la situazione creatasi nello schieramento che ha celebrato le primarie il mese scorso, a cui i socialisti democratici hanno deciso di non partecipare in ragione dell’evidente incompatibilità con il populismo dei 5 Stelle, dimostra che né questi ultimi, né la raffazzonata e forzata alleanza guidata dal Partito Democratico, possono essere all’origine di una seria alternativa all’estrema destra, che rischia di proseguire indisturbata la pessima esperienza del governo Musumeci». Secondo il segretario regionale Antonio Matasso, «quanti pensavano di potersi alleare ancora col gruppo di Conte, dopo la manifesta inaffidabilità dimostrata in occasione della caduta del governo Draghi, dimostrano di esser stati condizionati dalla canea populista. Il proposito di non inserire nelle liste anche chi, da innocente in quanto non condannato, risulti coinvolto a qualunque titolo in un procedimento penale come giustamente osservato da un maestro del diritto quale Guido Corso  determinerebbe la scelta di affidare alle Procure le decisioni sulle candidature, violando i diritti di chi è perfettamente candidabile». I Socialdemocratici, nel condannare i «rigurgiti giustizialisti» che avvantaggiano la destra, ritengono «risibile» la pretesa grillina di rappresentare la sola garanzia per la costruzione di un fronte progressista, «avanzata da una forza politica il cui leader, Giuseppe Conte, ha guidato il governo finora più a destra della storia d’Italia, con Salvini agli Interni…». Il partito della Socialdemocrazia (SD) siciliano si associa, altresì, alle critiche espresse dal segretario nazionale Umberto Costi e dal presidente Dino Madaudo, in merito alle modalità in cui la quasi totalità dei partiti italiani ha formato le liste, «stigmatizzando la tendenza a catapultare nelle varie circoscrizioni personalità non solo digiune di politica e/o di amministrazione di alcun tipo, ma, per di più, completamente estranee al contesto locale». Un atteggiamento esemplificato dalla presenza di Marta Fascina, compagna di Silvio Berlusconi, nel collegio di Marsala. Nel manifestare rinnovata preoccupazione dinanzi alla prospettiva che una destra estremista governi tanto a Roma quanto a Palermo, i Socialdemocratici ribadiscono la propria volontà e il proprio impegno a costruire un’alternativa riformista incentrata su idee e programmi, ispirata alla tutela assoluta dei diritti costituzionali e dei valori universali, attraverso l’operato di quadri colti e preparati che sappiano porre in essere azioni improntate alla massima moralità e correttezza. Anche a tal fine, la Socialdemocrazia siciliana ha in cantiere un progetto di scuola di formazione politica e di buona amministrazione, che sarà affidato alla messinese Vicky Amendolia, componente della segreteria nazionale del partito.

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