Si è svolto stamattina un incontro fra i segretari e i coordinatori regionali dei partiti della coalizione di centrodestra in Sicilia accompagnati da parlamentari dei rispettivi partiti.
Durante la riunione, è proseguito il confronto sulle elezioni provinciali di secondo livello, un appuntamento elettorale necessario per il futuro assetto politico-amministrativo dell’Isola e rispetto al quale è stato ribadito l’impegno a presentare candidature unitarie, in attesa che vengano chiariti i meccanismi e i criteri per lo svolgimento delle consultazioni e il calcolo dei risultati.
Il confronto si è poi concentrato sull’attività parlamentare all’Assemblea Regionale Siciliana, con particolare attenzione alla imminente discussione sugli interventi di bilancio. E’ stato sottolineato che tutti i gruppi di maggioranza lavoreranno in stretta collaborazione con il Governo regionale, al fine di garantire l’approvazione di interventi strutturali e utili per l’ottimizzazione delle risorse disponibili.
I rappresentanti dei partiti della coalizione di centrodestra hanno quindi confermato la loro volontà di “mantenere un percorso condiviso e coeso, con l’obiettivo di continuare a lavorare per il benessere e lo sviluppo della Sicilia, affrontando le sfide poste alla Sicilia con una visione unitaria e strategica.”
All’incontro erano presenti:
Fabio Mancuso per il MPA; Marcello Caruso e Stefano Pellegrino per Forza Italia; Totò Cuffaro e Carmelo Pace per la Democrazia Cristiana; Giampiero Cannella e Salvo Pogliese per Fratelli d’Italia; Luca Sammartino per la Lega; Massimo Dell’Utri di Noi Moderati.
Tutto sereno in casa centrodestra. Nonostante i patti e patticelli, gli accordi e le federazioni che fanno fibrillare gli analisti politici, nella coalizione di maggioranza vince la politica dei ‘sorrisi’a favore di telecamera. lo dimostrano le foto fatte circolare dopo l’accordo fra autonomisti e movimento civico di Roberto Lagalla. L’incontro fra il Presidente Renato Schifani ed il leader autonomista Raffaele Lombardo doveva essere, ed è stato, un modo per ribadire che screzi non ce ne sono. Qualche diversità di vedute, certo, ma questa è la democrazia.