Sicilia, sciopero tir: terzo giorno di proteste

Una protesta forte quella che da ormai tre giorni in Sicilia, vede un blocco totale dei proclamato dal movimento “Forza d’urto”, sigla che raccoglie i camionisti aderenti all’Associazione imprese autotrasportatori siciliani, agricoltori riuniti sotto la sigla di ‘Movimento dei forconi’ e pescatori che, da lunedì scorso, bloccano strade, ferrovie, porti, per protestare contro l’aumento del prezzo dei carburanti e delle tariffe autostradali.

A Palermo la situazione è costantemente monitorata dalla Polstrada. Il traffico è normale e ordinato, non sono segnalati problemi di ordine pubblico causati dalla protesta; tuttavia, nelle pompe di benzina, si registrano lunghe code di automobilisti nella speranza di trovare il carburante.

Nel capoluogo siciliano continua il presidio davanti all’ingresso del porto e nei pressi della circonvallazione, all’ingrasso di via Oreto e all’altezza dello svincolo di Villabate. Lungo lo scorrimento veloce Palermo-Agrigento, all’altezza dello svincolo per Bolognetta, ci sono un centinaio persone e una quarantina di mezzi pesanti.

Un nuovo presidio è previsto nei pressi dello svincolo per Lercara Friddi. Nel catanese due nuovi presidi si sono aggiunti stamattina a quelli di ieri: lungo la Statale 385, all’altezza del bivio di Mineo, e a Caltagirone, nella zona del cimitero.

Si aggiungono a un blocco lungo la Statale “Catania-Gela”, all’altezza delbivio di “Iannarello”, a uno già esistente nei pressi di Castel di Judica. Permangono i blocchi organizzati a Catania, nel piazzale antistante il porto; nella Zona industriale, all’altezza della Rotonda della VIII Strada; nei pressi dello svincolo “Paesi Etnei” della Tangenziale; ad Acireale, all’altezza del bivio dell’hotel Horizzonte, lungo la Statale 114; nei pressi della frazione Trepunti, a Giarre.

 

Granata: “la politica deve fare autocritica”: “Sono sempre stato coerentemente ostile allo strapotere della grande industria petrolifera in Sicilia, dove raffiniamo oltre il 40% del greggio per l’Italia senza avere alcun vantaggio fiscale, sopportandone tutte le enormi controindicazioni ambientali e le conseguenti problematiche su salute e qualità della vita”. Lo dice il vicecoordinatore nazionale di Fli, Fabio Granata, in riferimento alle manifestazioni siciliane. ”Ma la politica deve fare autocritica – conclude – poiché , dopo anni, non siamo mai riusciti a ottenere sgravi sui costi dei carburanti e piena applicazione delle previsioni statutarie sui versamenti dei tributi sul territorio. Oggi scoppia la rivolta e, al di là dei metodi, non possiamo fare finta di nulla o minimizzarla, ma farci carico di un’azione politica nei confronti del governo

 

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