I Lupi escono sconfitti dal Franchi di Siena. Ma è una battuta d’arresto, se non già prevista, almeno che ci poteva stare, perchè arrivata da una grande squadra, che conserva parecchi elementi della serie A. Forse troppo severa nel punteggio. Diciamo anche che l’Avellino non esce assolutamente ridimensionata da questa trasferta in terra toscana, perchè, al di là del punteggio bugiardo, la compagine biancoverde ha saputo tenere testa ai piu’ titolati avversari per almeno un’ora, arrendendosi solo al terzo gol di Rosina, giunto a dieci minuti dalla fine. Il primo tempo (che si è chiuso con i padroni di casa in vantaggio per 1-0, grazie ad errore di disimpegno di Massimo che ha involontariamente fornito un ottimo assist per il tiro al volo di Giacomazzi) è stato davvero buono da parte dei Lupi, che hanno giocato a viso aperto, giostrando spesso e volentieri nella metà campo senese, arrivando a collezionare un numero incredibile di calci d’angolo. La differenza l’ha fatta un pò di sofrtuna e precipitazione sotto porta da parte degli Irpini che non hanno avuto la capacità e la freddezza per punire una difesa bianconera tutt’altro che irresistibile. Ma la sola considerazione che, almeno sullo zero a zero, i Lupi abbiano giocato assolutamente alla pari con una delle grandi favorite del campionato cadetto, può dirla lunga sulla validità e sulla forza agonistica e morale degli uomini di Rastelli. La ripresa, tutto sommato, non fa molto testo perchè l’elemento più tecnico del Siena, l’ex nazionale Rosina, è salito in cattedra, e, dopo soli 4 minuti ha letteralmente messo in ginocchio i Lupi. Il raddoppio dei Toscani è stato anche indicativo della fragilità difensiva dell’Avellino, che, specie con Fabbro (difensore centrale arcigno, ma scarsamente veloce e dinamico), ha palesato limiti quando si subisce l’uno contro uno (lo sgusciante Rosina ha superato l’ex difensore dela Juve Stabia, con la stessa irrisoria facilità con la quale Alberto Tomba superava i paletti dello slalom speciale di Sci).
Altro aspetto negativo dell’Avellino, a nostro avviso, risiede nela scelta poco felice da parte del mister di Scafati di inserire un centrocampista dai piedi buoni come Massimo (che si è mostrato fin troppo compassato e lento) in luogo di un elemento pugnace, volitivo ed instancabile come Arini. La circostanza non sembri di poco conto, atteso che dall’altra parte vi era un centrocampo molto tecnico, che, forse, proprio per la presenza dell’ex romanista nell’Avellino, ha potuto gisotrare con maggiore libertà.
In ogni caso, questi ci sembrano aspetti comunque non principali, rispetto alla logica ed all’andamento di un match che ha comunque dato una buona immagine dell’Avellino e delle sue prospettive, Che, se calate nell’ottica dell’obiettivo principale che è quello della salvezza, rimangono assolutamente intatte. Anzi, proprio da questa trasferta toscana, la squadra di Rastelli (che da sabato prossimo contro il Carpi potrà anche contare nuovamente sull’elemento attualmente piu’ in forma, vale a dire Zappacosta, impegnato con la Nazionale Under21) trae spunti positivi, sia sulla tenuta dell’atteggiamento tattico, sia sulla validità della forza tecnica. Insomma niente ridimensionamento per i Lupi, che potranno rifarsi già dal prossimo turno di campionato.
Rino Scioscia