SIFUS su soluzione caro bollette

Il Segretario nazionale del SIFUS – Settore Consorzi di Bonifica, Ernesto Abate, interviene “sul caro bollette nei Consorzi di Bonifica” sostenendo che “la soluzione c’è: l’Iva va pagata al 4% come i beni primari e non al 22%, come accade per i beni comuni!”
Ernesto Abate spiega le ragioni di questo suo intervento, sostenendo che “è un fatto dovuto alla nostra società democratica evoluta, la richiesta proposta dal Sifus, sull’abbattimento dei costi dell’Iva a carico dei Consorzi di Bonifica che inevitabilmente fanno lievitare i costi in bolletta, gli stessi che si riflettono agli utenti consortili! La maggiore spesa che induce i Consorzi di Bonifica a non essere competitivi nel mercato agricolo riguarda il sollevamento dell’acqua, attraverso sistemi di pompaggio che richiedono forti assorbimenti di energia elettrica. Di norma –aggiunge il Segretario nazionale del SIFUS – Settore Consorzi di Bonifica-, in una regolare stagione irrigua, il costo della bolletta Enel per una centrale di sollevamento incide uno/due milioni di euro sulle casse consortili e questo la dice lunga nei bilanci annuali, per un ente senza scopo di lucro. Il disagio per le casse consortili si complicano quando l’agricoltore consorziato privato del servizio irriguo decide di non pagare quanto dovuto. In merito alle questioni testè sollevate –conclude il Segretario nazionale del SIFUS – Settore Consorzi di Bonifica, Ernesto Abate abbiamo già interpellato la deputazione nazionale, alla quale invitiamo un intervento alla Camera dei Deputati e al Senato, affinché attraverso un emendamento, si possa intervenire con responsabilità al rilancio dell’economia agricola, in risposta a questa strana pagina di storia contrassegnata dalla pandemia più devastante che la storia mondiale ricordi!
Sulla questione, concorde con quanto sostiene Ernesto Abate, il deputato nazionale di Facciamo Eco, Antonio Lombardo, dichiara: “Ritengo assolutamente condivisibile e ragionevole la proposta di ridurre l’Iva al 4% sui costi in bolletta per i consorzi di bonifica, in particolare per quelli siciliani, già pesantemente vessati da una situazione infrastrutturale disastrosa. L’acqua rappresenta un bene primario, ancor di più in una regione a rischio desertificazione come la Sicilia. Pertanto, questa proposta va nella giusta direzione e verificherò il modo più opportuno per intervenire all’interno del processo legislativo”.

                    

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