Ormai è risaputo che le sigarette elettroniche, diventate quasi come una moda e come tale, fanno male. Le ‘bionde’ sono state analizzate dal dipartimento di Farmacia dell’Università Federico II di Napoli. La scoperta fatta dall’ateneo fa passare la voglia di fare anche un ‘tiro’ da questa, poiché ne è emerso che i liquidi per le sigarette elettroniche contengono: piombo, cadmio, cromo e arsenico. A seguito delle analisi, il procuratore di Torino Raffaele Guariniello ha aperto un nuovo fascicolo di indagine nell’ambito dell’inchiesta sulle ‘nuove’ bionde. “I valori, ha spiegato il procuratore, sembrerebbero molto elevati, in special modo in un campione, nel quale la concentrazione di arsenico sarebbe più elevata di quella ammessa per l’acqua potabile. Valuteremo attentamente”. Al di là delle concentrazioni rilevate, la cosa preoccupante, sottolinea Guariniello “è che in assenza di una normativa di riferimento, che stabilisca le sostanze ammesse e i relativi limiti, nelle ricariche può finire di tutto”. A preoccupare è principalmente l’assenza di una ‘valutazione del rischio’, in mancanza della quale nessuno può stabilire gli effetti di una, seppur minima, quantità di arsenico o piombo assorbita dal corpo umano per inalazione.
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