Gaetano Saya, il fondatore del nuovo Msi – Destra Nazionale ha denunciato Fratelli d’Italia per i reati di “appropriazione indebita di un segno distintivo, truffa e reato di contraffazione, alterazione o uso di marchi e segni distintivi, ovvero di brevetti, modelli e disegni”. Nella denuncia presentata al Tribunale di Torino si legge che il querelante Gaetano Saya, è proprietario del simbolo costituito da: “disco bianco con bordo nero, con all’interno la scritta dominante Destra Nazionale, in carattere bastone a lettere maiuscole, con andamento ad arco di cerchio con la concavità verso il basso, con al centro fiamma divisa in tre partizioni verde, bianco e rosso, poggiata su una base trapezoidale con colore nero con la scritta in carattere bastone maiuscolo Msi in colore bianco”. Questo “in virtù dell’avvenuta registrazione in data 18.12.2006 – si sottolinea nella denuncia – comprovata dal deposito, effettuato presso il Ministero per i beni e le attività culturali, confermata in data 5.3.2007, dall’Ufficio per il diritto d’autore con attestazione di avvenuta registrazione”.
La controversia tra i due partiti che va avanti da tempo ora quindi finisce in tribunale e rischia di deflagrare in piena campagna elettorale. Si perché il fondatore del nuovo Msi, rivendicando la paternità del simbolo e sottolineando che “i diritti morali d’autore, sono i diritti esclusivi che la legge riconosce in favore dell’autore a tutela della sua personalità, e cioè il diritto di decidere se e quando pubblicare l’opera, di rivendicarne la paternità e di opporsi a qualsiasi deformazione, mutilazione o altra modificazione e ad ogni atto a danno della stessa”, chiede al giudice di “disporre il sequestro immediato ed urgente, nonché la confisca del simbolo di Fratelli d’Italia, nella città di Torino e in tutto il territorio nazionale, in quanto contenente una Fiamma Tricolore di spettanza del dottor Gaetano Saya sulla base della violazione come sopra rappresentate, con pubblicazione della relativa sentenza sui giornali”. Una denuncia che, se verrà accolta dal magistrato, potrebbe mettere in seria difficoltà il partito ed il suo presidente, candidato sindaco di Roma, Giorgia Meloni.
Luca Teolato