Gianna Anselmi, sindaco di Piombino, si è barricata sul tetto di uno dei capannoni dell’acciaieria Lucchini insieme a tre sindacalisti in segno di protesta in vista dello sciopero dei lavoratori del polo industriale indetto per domani. A rischiare il posto per la crisi della Lucchini, ma dell’acciaio in generale, sono circa 6mila lavoratori. Il sindaco in una nota spiega anche le ragioni del proprio gesto, precisando che in assenza di risposte dal governo resterà “nel luogo dove mi trovo da questa mattina, con la certezza di rappresentare le preoccupazioni di tante famiglie e la volontà di un territorio intero di non stare a guardare”, e dice: “La situazione del polo industriale di Piombino è giunta ad un punto gravemente critico, che rende non più rimandabile un intervento concreto del Governo. Le crisi degli stabilimenti Lucchini e MittalArcelor, unitamente alle incertezze che riguardano il polo energetico Enel di Torre del Sale, impongono un cambio di passo, che più volte chi scrive ha sollecitato mettendo in campo ipotesi di procedura e proposte progettuali. Sono crisi diverse per specificità e caratteri ma pericolosamente comuni negli esiti occupazionali e dunque sociali, con prevedibili conseguenze sul sistema delle imprese degli appalti e dell’indotto, oltre che del tessuto commerciale cittadino”. Secondo Anselmi infatti la vicenda di Piombino non appare meno degna di attenzione rispetto a quella dell’Ilva di Taranto “per urgenza e gravità: se infatti nello stabilimento pugliese l`intervento della magistratura ha fatto emergere la necessità di interventi privati e pubblici tesi al risanamento ambientale, è pur vero che l`Ilva ha una proprietà industriale, che ottemperando alle prescrizioni delle autorità competenti potrà dare continuità all`attività produttiva”.
Tags NULL
Riprova
“The EBRAINS-Italy Research Infrastructure for Neuroscience challenges”: verso una grande infrastruttura di ricerca europea
Napoli. Villa Doria d’Angri, location elettiva per i convegni di livello in ambito universitario, ospita …