Un ricatto bello e buono contro Ursula von der Leyen da parte dei socialisti europei. La commissaria è “rea” di avere invitato i 27 paesi ad “esplorare l’idea di sviluppare hub di rimpatrio al di fuori dell’Ue”. “Colpevole” agli occhi dei Socialisti e democratici di avere guardato con interesse alle “soluzioni innovative per contrastare l’immigrazione irregolare”: in sintesi, il modello Meloni e il patto con l’Albania.
In pratica Socialisti e democratici sono contro l’esternalizzazione della gestione della migrazione. ‘Siamo contro la strategia del Ppe e di Meloni; siamo molto preoccupati dal fatto che von der Leyen voglia adottare questa strategia. Voglio dirlo in maniera diretta: così non può contare sul nostro sostegno“, così si è espressa la capogruppo dei Soclialisti e democratici Iratxe Garcia Perez. Parlando ai giornalisti a Strasburgo ha detto chiaro che Ursula può scordarsi il loro appoggio. A meno che…”Può contare su di noi però se vuole implementare il Patto per la migrazione e l’asilo”, intima la socialista.
Quella di Estrella Galán Pérez, europarlamentare spagnola di Sumar, nel gruppo della Sinistra europea, è la scena-madre di un po’ tutti i progressisti d’Europa, italiani in testa, presi alla sprovvista da Giorgia Meloni, come ha ammesso con grande onestà intellettuale la stessa Lucia Annunziata, eletta a Strasburgo tra le fila del Pd.
Il tema è quello dei migranti in Albania, una soluzione che Ursula Von der Leyen ha preso in considerazione con grande attenzione insieme ad altri leader europei. Un modello che a sinistra vedono come il fumo negli occhi, come confermano le parole della stessa deputata iberica nel corso di un suo intervento in commissione nell’aula di Bruxelles.
“Costruire carceri per le persone rifugiate in Europa è una barbarie. Campi di concentramento per esseri umani il cui unico loro delitto è fuggire per salvarsi la vita. Vi immaginate se lo avessimo fatto con gli ucraini che sono fuggiti dopo l’invasione russa?”, attacca la Galán Pérez ripetendo tutte le parole d’ordine di Pd e Avs nostrani.
“Von der Leyen ha oltrepassato una linea rossa in cambio di un pugno di voti. Non permetteremo mai che la signora Meloni governi in Europa. La proposta di aprire delle Guantanamo in paesi vicini che non rispettano i diritti umani è illegale, immorale e disumana. E l’accordo tra Italia e Albania viola il diritto all’asilo e il diritto internazionale. Questa formula ‘innovatrice’ che abbiamo inventato per esternalizzare l’asilo e le frontiere sono una violazione dei diritti umani, un disastro”.
“Volete novità? – conclude il suo intervento la spagnola – Applichiamo il diritto internazionale, agiamo con umanità, apriamo vie legali e sicure per far sì che le persone non perdano la vita nel mare. Questa è l’unica gestione efficace dell’immigrazione in linea con i valori dell’Europa che Meloni disprezza“.
L’ordinanza del Tribunale di Roma che ha invalidato il trattenimento dei migranti in Albania, non ha prodotto sconquassi: in Europa si continua a guardare con un certo interesse al modello “innovativo” che il governo italiano sta cercando di esperire per contrastare e l’immigrazione illegale.
Nella plenaria dell’Europarlamento si è votato sull’inserimento nella discussione del tema riguardante, appunto, l’ordinanza del Tribunale della Capitale. Una richiesta avanzata da tutta la sinistra europea per dare manforte agli omologhi italiani. Ma la vergogna è stata stoppata dalla controreplica di Nicola Procaccini, co-presidente Ecr, europdeputato di Fratelli d’Italia. Vergogna e figuraccia: «C’è un errore nel titolo e nel significato del dibattito proposto dai Verdi, l’intera sentenza citata riguarda altro- ha detto chiaro e tondo Procaccini- . Non mette in discussione l’accordo Italia-Albania, un accordo internazionale, ovviamente, non può essere giudicato da un tribunale civile». E ha svergognato Verdi e compagnia: «La prossima volta raccogliete informazioni più precise o tornate a scuola per qualsiasi altra proposta».
Insomma, la sinistra italiana con l’aiuto dei colleghi europei intendeva realizzare un blitz anti Italia. Che è fallito miseramente. Il Parlamento europeo ha infatti respinto la richiesta, presentata dal gruppo dei Verdi e sostenuta da Liberali, Socialisti e la Sinistra Ue, di aggiungere al calendario della plenaria un dibattito sulle “conseguenze della sentenza del tribunale di Roma in merito all’accordo tra Italia e Albania”. Contro la proposta di area progressista si sono pronunciati i popolari del Ppe, i conservatori di Ecr, i Patrioti ed il gruppo dei sovranisti di Esn. L’istanza è stata quindi bocciata con 319 voti, 164 favorevoli e un solo astenuto.