Sinistra Italiana e piano regolatore porto Catania

Sinistra Italiana non partecipa a dibattiti con i rappresentanti dei partiti che hanno devastato la città. Ecco le nostre proposte sul piano regolatore del porto di Catania.

Alla festa dell’Unità si terrà un dibattito sul piano regolatore del porto di Catania a cui Sinistra Italiana non parteciperà, perché non ci sediamo a parlare di temi fondamentali della città con i rappresentanti dei partiti che hanno devastato Catania, se non in sede istituzionale. 

Sinistra Italiana ha una posizione chiara sul piano regolatore del porto: l’autorità portuale non può ampliare il porto in aree di proprietà della città, sottraendole ai cittadini catanesi: non si tocca l’area della scogliera d’Armisi e non si tocca la zona sud perché non è possibile spostare il letto del torrente Acquicella, tra l’altro lo vieta la legge Galasso n. 431/1985. il porto turistico è un bene per la città, ma si può fare, come previsto per il molo navi da crociera, in mare, al largo dell’attuale area portuale.

Contestiamo, inoltre, la decisione del Sindaco, presa in silenzio e nell’ombra, di cedere all’autorità portuale due km di scogliera cittadina, sottraendola ai catanesi: l’avvocato Enrico Trantino non è il proprietario della nostra città.

Sinistra Italiana ribadisce le proprie proposte sul futuro del porto di Catania, già presenti nel programma elettorale di due anni fa: chiediamo lo spostamento di tutto il traffico commerciale ad Augusta, liberando la zona sud della città dal traffico veicolare pesante.

Inoltre, approfittando dei dieci metri che l’autorità portuale è disposta a cedere alla città al confine ovest e con la via Domenico Tempio, proponiamo la realizzazione di una metropolitana di superfice che colleghi il centro cittadino, a partire dalla stazione “Porto” della metropolitana, in funzione fino a qualche anno fa, al viale Kennedy, ai lidi e alle strutture alberghiere della Plaia, eliminando così l’enorme traffico veicolare che specialmente nella stagione estiva soffoca l’ingresso sud della città.                          

Catania negli anni ’30 del secolo scorso aveva un tram che trasportava i cittadini agli stabilimenti balneari. Diamo, quindi, uno sguardo al passato per lanciare Catania verso un futuro più ecologico e civile. Oppure preferiamo continuare a vedere i turisti marciare a piedi per via Domenico Tempio sotto il sole estivo con 40 gradi all’ombra.

Marcello Failla segretario cittadino

Giolì Vindigni segretario provinciale

Pierpaolo Montalto segretario regionale 

Sinistra Italiana non partecipa a dibattiti con i rappresentanti dei partiti che hanno devastato la città. Ecco le nostre proposte sul piano regolatore del porto di Catania.

Alla festa dell’Unità si terrà un dibattito sul piano regolatore del porto di Catania a cui Sinistra Italiana non parteciperà, perché non ci sediamo a parlare di temi fondamentali della città con i rappresentanti dei partiti che hanno devastato Catania, se non in sede istituzionale. 

Sinistra Italiana ha una posizione chiara sul piano regolatore del porto: l’autorità portuale non può ampliare il porto in aree di proprietà della città, sottraendole ai cittadini catanesi: non si tocca l’area della scogliera d’Armisi e non si tocca la zona sud perché non è possibile spostare il letto del torrente Acquicella, tra l’altro lo vieta la legge Galasso n. 431/1985. il porto turistico è un bene per la città, ma si può fare, come previsto per il molo navi da crociera, in mare, al largo dell’attuale area portuale.

Contestiamo, inoltre, la decisione del Sindaco, presa in silenzio e nell’ombra, di cedere all’autorità portuale due km di scogliera cittadina, sottraendola ai catanesi: l’avvocato Enrico Trantino non è il proprietario della nostra città.

Sinistra Italiana ribadisce le proprie proposte sul futuro del porto di Catania, già presenti nel programma elettorale di due anni fa: chiediamo lo spostamento di tutto il traffico commerciale ad Augusta, liberando la zona sud della città dal traffico veicolare pesante.

Inoltre, approfittando dei dieci metri che l’autorità portuale è disposta a cedere alla città al confine ovest e con la via Domenico Tempio, proponiamo la realizzazione di una metropolitana di superfice che colleghi il centro cittadino, a partire dalla stazione “Porto” della metropolitana, in funzione fino a qualche anno fa, al viale Kennedy, ai lidi e alle strutture alberghiere della Plaia, eliminando così l’enorme traffico veicolare che specialmente nella stagione estiva soffoca l’ingresso sud della città.                          

Catania negli anni ’30 del secolo scorso aveva un tram che trasportava i cittadini agli stabilimenti balneari. Diamo, quindi, uno sguardo al passato per lanciare Catania verso un futuro più ecologico e civile. Oppure preferiamo continuare a vedere i turisti marciare a piedi per via Domenico Tempio sotto il sole estivo con 40 gradi all’ombra.

Marcello Failla segretario cittadino

Giolì Vindigni segretario provinciale

Pierpaolo Montalto segretario regionale 

Sinistra Italiana non partecipa a dibattiti con i rappresentanti dei partiti che hanno devastato la città. Ecco le nostre proposte sul piano regolatore del porto di Catania.

Alla festa dell’Unità si terrà un dibattito sul piano regolatore del porto di Catania a cui Sinistra Italiana non parteciperà, perché non ci sediamo a parlare di temi fondamentali della città con i rappresentanti dei partiti che hanno devastato Catania, se non in sede istituzionale. 

Sinistra Italiana ha una posizione chiara sul piano regolatore del porto: l’autorità portuale non può ampliare il porto in aree di proprietà della città, sottraendole ai cittadini catanesi: non si tocca l’area della scogliera d’Armisi e non si tocca la zona sud perché non è possibile spostare il letto del torrente Acquicella, tra l’altro lo vieta la legge Galasso n. 431/1985. il porto turistico è un bene per la città, ma si può fare, come previsto per il molo navi da crociera, in mare, al largo dell’attuale area portuale.

Contestiamo, inoltre, la decisione del Sindaco, presa in silenzio e nell’ombra, di cedere all’autorità portuale due km di scogliera cittadina, sottraendola ai catanesi: l’avvocato Enrico Trantino non è il proprietario della nostra città.

Sinistra Italiana ribadisce le proprie proposte sul futuro del porto di Catania, già presenti nel programma elettorale di due anni fa: chiediamo lo spostamento di tutto il traffico commerciale ad Augusta, liberando la zona sud della città dal traffico veicolare pesante.

Inoltre, approfittando dei dieci metri che l’autorità portuale è disposta a cedere alla città al confine ovest e con la via Domenico Tempio, proponiamo la realizzazione di una metropolitana di superfice che colleghi il centro cittadino, a partire dalla stazione “Porto” della metropolitana, in funzione fino a qualche anno fa, al viale Kennedy, ai lidi e alle strutture alberghiere della Plaia, eliminando così l’enorme traffico veicolare che specialmente nella stagione estiva soffoca l’ingresso sud della città.                          

Catania negli anni ’30 del secolo scorso aveva un tram che trasportava i cittadini agli stabilimenti balneari. Diamo, quindi, uno sguardo al passato per lanciare Catania verso un futuro più ecologico e civile. Oppure preferiamo continuare a vedere i turisti marciare a piedi per via Domenico Tempio sotto il sole estivo con 40 gradi all’ombra.

 

Marcello Failla segretario cittadino

Giolì Vindigni segretario provinciale

Pierpaolo Montalto segretario regionale 

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