Sinodo e Famiglia

E’ stato faticoso, ma è stato un vero dono di Dio, che porterà sicuramente molto frutto, ha affermato   al termine della messa celebrata nella Basilica Vaticana a conclusione della XIV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi sulla famiglia, tornando sui lavori sinodali prima della recita dell’Angelus in una piazza San Pietro gremitissima di fedeli e pellegrini provenienti da ogni parte del mondo. Ricorda il Papa che la parola ‘sinodo’ significa ‘camminare insieme’ e quella che abbiamo vissuto è stata l’esperienza della Chiesa in cammino, in cammino specialmente con le famiglie del Popolo santo di Dio sparso in tutto il mondo. Questa Parola di Dio ci dice che il primo a voler camminare insieme con noi, a voler fare ‘sinodo’ con noi, è proprio Lui, il nostro Padre. Il suo ‘sogno’, da sempre e per sempre, è quello di formare un popolo, di radunarlo, di guidarlo verso la terra della libertà e della pace. E questo popolo è fatto di famiglie, perché ci sono la donna incinta e la partoriente. Un popolo che mentre cammina manda avanti la vita, con la benedizione di Dio. Voglio ricordare che il Sinodo della Chiesa cattolica, assemblea generale dei suoi vescovi, era intitolato ‘La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo’. Al Sinodo hanno discusso le pratiche della Chiesa su temi come la famiglia, il ruolo della donna e l’atteggiamento da prendere verso gli omosessuali. Dall’inizio della creazione Dio li fece maschio e femmina e per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Dio unisce i cuori di un uomo e una donna che si amano e li unisce nell’unità e nell’indissolubilità. Ciò significa che l’obiettivo della vita coniugale non è solamente vivere insieme per sempre, ma amarsi per sempre. Grembo di gioie e di prove, la famiglia è la prima e fondamentale scuola di umanità. Nonostante i segnali di crisi dell’istituto familiare, nei vari contesti, il desiderio di famiglia resta vivo nelle giovani generazioni. La Chiesa, esperta in umanità e fedele alla sua missione, annuncia con convinzione profonda il ‘Vangelo della famiglia’, ricevuto con la Rivelazione di Gesù Cristo e ininterrottamente insegnato dai Padri, dai Maestri della spiritualità e dal Magistero della Chiesa. La famiglia assume per il cammino della Chiesa un’importanza speciale: ‘Tanto era l’amore che Dio ha incominciato a camminare con l’umanità, ha incominciato a camminare con il suo popolo, finché giunse il momento maturo e diede il segno più grande del suo amore, il suo Figlio. Figlio che ha mandato in una famiglia.  Sulla realtà della famiglia, Papa Francesco ha chiamato a riflettere il Sinodo dei Vescovi. L’ascolto della realtà della famiglia oggi, nella prospettiva della fede, con la complessità delle sue luci e delle sue ombre. La notizia più rilevante contenuta nella relazione finale è una maggiore apertura della Chiesa nei confronti delle persone che hanno divorziato e si sono risposate, che secondo la dottrina cattolica devono essere escluse dai sacramenti come, ad esempio, comunione e matrimonio. Nella relazione non viene esplicitamente citata la possibilità di tornare a ricevere la comunione, ma solo un generico processo di integrazione seguito da un percorso di ‘discernimento’. Il documento del Sinodo ha affidato la riammissione ai sacramenti per i divorziati risposati al discernimento dei pastori, caso per caso: ‘I pastori esercitino il discernimento perché le situazioni sono diverse’. Le condizioni culturali che agiscono sulla famiglia mostrano in grandi aree del mondo un quadro contrastante, anche sotto l’influenza massiccia dei media. Da un lato, il matrimonio e la famiglia godono di grande stima ed è tuttora dominante l’idea che la famiglia rappresenti il porto sicuro dei sentimenti più profondi e più gratificanti. Dall’altro lato, tale immagine ha talvolta i tratti di aspettative eccessive e di conseguenza di pretese reciproche esagerate. Una sfida culturale odierna di grande rilievo emerge da quell’ideologia del ‘gender’ che nega la differenza e la reciprocità naturale di uomo e donna. Essa prospetta una società senza differenze di sesso, e svuota la base antropologica della famiglia. Questa ideologia induce progetti educativi e orientamenti legislativi che promuovono un’identità personale e un’intimità affettiva radicalmente svincolate dalla diversità biologica fra maschio e femmina. L’identità umana viene consegnata ad un’opzione individualistica, anche mutevole nel tempo. Nella visione della fede, la differenza sessuale umana porta in sé l’immagine e la somiglianza di Dio e l’uomo e la donna, come coppia, sono immagine di Dio. Possiamo dire che senza l’arricchimento reciproco in questa relazione, nel pensiero e nell’azione, negli affetti e nel lavoro e anche nella fede, ‘i due gender’ non possono nemmeno capire fino in fondo che cosa significa essere uomo e donna. La cultura moderna e contemporanea ha aperto nuovi spazi, nuove libertà e nuove profondità per l’arricchimento della comprensione di questa differenza. Pertanto, un altro tema piuttosto divisivo è stato quello del matrimonio omosessuale. Benché secondo la relazione finale ogni persona, indipendentemente dalla propria tendenza sessuale, vada rispettata nella sua dignità e accolta con rispetto, il Sinodo ha ribadito che il matrimonio omosessuale non può essere paragonato a quello eterosessuale. Circa i progetti di equiparazione al matrimonio delle unioni tra persone omosessuali, non esiste fondamento alcuno per assimilare o stabilire analogie, neppure remote, tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia. Il Sinodo chiede però una specifica attenzione anche all’accompagnamento delle famiglie in cui vivono persone con tendenza omosessuale. La famiglia merita una speciale attenzione da parte dei responsabili del bene comune, perché è la cellula fondamentale della società, che apporta legami solidi di unione sui quali si basa la convivenza umana e, con la generazione e l’educazione dei suoi figli, assicura il rinnovamento e il futuro della società.

 

 

 

 

 

Circa Andrea Viscardi

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