Il Sinodo dei vescovi sull’Amazzonia apre ai preti sposati, alla possibilità per l’area di “ordinare sacerdoti uomini idonei e riconosciuti della comunità, che abbiano un diaconato permanente”. Nessun passo in avanti per le donne: la questione del diaconato è rimandata alla riapertura della Commissione istituita dal Papa e che era arrivata a “risultati parziali”. Arrivano invece i peccati “ecologici” e l’idea di un rito ad hoc per l’Amazzonia. L’ultima parola spetta a Papa Francesco. La parola ‘viri probati’, cioè uomini sposati di provata fede da ordinare sacerdoti, non è stata inserita nel documento finale del Sinodo sull’Amazzonia. Però al paragrafo 111, che ha ricevuto 128 voti a favore e 41 contrari, si legge: “Proponiamo di stabilire criteri e disposizioni da parte dell’autorità competente, nell’ambito di Lumen Gentium 26, di ordinare sacerdoti uomini adatti e riconosciuti della comunità, che abbiano un proficuo diaconato permanente e ricevano una formazione adeguata per il presbiterato, potendo avere una famiglia legalmente costituita e stabile da sostenere la vita della comunità cristiana attraverso la predicazione della Parola e la celebrazione dei Sacramenti nelle aree più remote della regione amazzonica”.
“Molte delle comunità ecclesiali del territorio amazzonico – si legge ancora – hanno enormi difficoltà di accesso all’Eucaristia. A volte non passano solo mesi, ma anche diversi anni prima che un sacerdote possa tornare in una comunità per celebrare l’Eucaristia, offrire il sacramento della riconciliazione o ungere i malati nella comunità”.
Porte chiuse, invece, alle donne. Nel documento non si parla della creazione di un ministero per istituzionalizzare il ruolo delle donne in Amazzonia come era stato sollecitato da tanti. Si legge: “Nelle numerose consultazioni che si sono svolte in Amazzonia è stato riconosciuto e sottolineato il ruolo fondamentale delle religiose e delle laiche nella Chiesa amazzonica e nelle sue comunità, visti i molteplici servizi che offrono. In molte di queste consultazioni è stato sollecitato il diaconato permanente per le donne. Per questo motivo il tema è stato anche molto presente durante il Sinodo”. “Già nel 2016 – si legge ancora – papa Francesco aveva creato una commissione di studio sul diaconato delle donne che, come Commissione, è arrivata ad un risultato parziale su come era la realtà del diaconato delle donne nei primi secoli della Chiesa e sulle implicazioni attuali”. Da qui la proposta dei Padri sinodali che ha ottenuto la maggioranza qualificata dei 2/3: “Vorremmo condividere le nostre esperienze e riflessioni con la Commissione a attenderne i risultati”.
Infine arriva dal Sinodo la proposta di individuare “il peccato ecologico come un’azione o un’omissione contro Dio, contro il prossimo, la comunità e l’ambiente”. Questi peccati risiedono “in atti e abitudini di inquinamento e distruzione dell’armonia dell’ambiente”.