La strage di Hula non arresta la violenta repressione del regime di Damasco, salgono a 41 le vittime del bombardamento da parte dell’artiglieria governativa a Hama. Carri armati siriani e veicoli da combattimento hanno aperto il fuoco su diversi quartieri della città, dopo una serie di attacchi da parte dei combattenti ribelli contro posti di blocco dell’esercito siriano e altre postazioni difese dalle forze del presidente Bashar al-Assad. Tra i morti ci sono anche cinque donne e otto bambini, secondo quanto reso noto dal Consiglio della Rivoluzione. Una dura condanna per quanto avvenuto, arriva dal premier israeliano Benjamin Netanyahu, che esorta la comunità internazionale ad intervenire. “Repulsione per il massacro perpetrato dalle forze del presidente Bashar al-Assad contro civili innocenti, tra cui decine di bambini innocenti”. Nella dichiarazione si sottolinea che “Iran e Hazbollah sono parte inseparabile delle atrocità siriane” e si esorta la comunità internazionale “ad agire contro di loro”.
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