La Siria conta altre vittime, solo nella giornata di oggi le persone uccise cono almeno 70, la maggior parte di esse ad Aleppo, dove per il quarto giorno consecutivo i ribelli stanno resistendo all’offensiva lanciata dall’esercito nel polo commerciale del Paese. Tra le 70 vittime nel Paese si contano 40 poliziotti uccisi ad Aleppo, dove i ribelli hanno preso il controllo di due stazioni di polizia, come ha spiegato l’Osservatorio siriano per i diritti umani. “Centinaia di ribelli hanno attaccato le stazioni di polizia nei quartieri di Salhin e Bab al-Nayrab e almeno 40 poliziotti sono stati uccisi nei combattimenti che sono durati ore”, ha detto Rami Abdel Rahman, direttore dell’Osservatorio che ha sede a Londra. Abu Omar al-Halabi, comandante dell’Esercito libero siriano ad Aleppo, ha detto alla Dpa che i ribelli hanno preso il controllo di checkpoint chiave dell’esercito nel quartiere di Saliheen ad Aleppo, uccidendo un brigadiere e catturando decine di soldati. “Stiamo spostando la battaglia al centro della città”, ha aggiunto al-Halabi, spiegando che i ribelli hanno anche attaccato una sede del partito Baath, l’ospedale militare e il tribunale militare nella zona di al-Mahfaza. Secondo lui 15 membri delle forze governative, tra cui un ufficiale di alto rango, hanno disertato e sono passati con l’opposizione vicino al tribunale militare. Al-Halabi ha spiegato che ora i ribelli controllano il 60 per cento della città, ma che i combattimenti stanno continuano nelle aree di Salaheddine e al-Sukari. “Le forze del regime sono codarde, non si stanno muovendo via terra, ma bombardando le aree ribelli di Aleppo con artiglieria pesante, elicotteri e razzi”, ha spiegato.
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