“Padre Paolo Dall’Oglio è vivo”. Lo riferiscono fonti vicine allo Stato islamico dell’Iraq e del Levante, cellula di al-Qaeda in Siria, citate in un comunicato dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, Ong con sede a Londra che si oppone al regime di Bashar al-Assad. La precisazione sul gesuita italiano rapito in Siria arriva dopo che la scorsa settimana alcuni siti arabi, tra cui ‘al-Ahadath’, hanno diffuso la notizia che il religioso sarebbe stato giustiziato da elementi appartenenti allo Stato islamico dell’Iraq e del Levante. L’Osservatorio ha invitato il gruppo islamico legato ad al-Qaeda a “fornire una prova” che padre Dall’Oglio, scomparso la notte del 28 luglio a Raqqa, nel nord della Siria, “sia ancora in vita”. Fino ad oggi, si legge nel comunicato come riporta l’AdnKronos, “lo Stato islamico non ha fornito una prova del sequestro e lo stesso hanno fatto quanti, tra le fila della resistenza, hanno annunciato o smentito la sua morte”. “Maltrattare Padre Paolo – è il monito degli attivisti – equivale a maltrattare la rivoluzione siriana e porterà conseguenze negative per tutti i suoi sostenitori che appoggiano gli obiettivi di libertà e democrazia”. L’Osservatorio ha infine annunciato la fondazione del Centro per la Libertà, intitolato a Dall’Oglio, che si occuperà delle ricerche e dei negoziati per la liberazione di vittime di rapimenti in Siria.