Una colonna composta da 80 militari delle forze speciali turche ha fatto il suo ingresso nel nord della Siria, nella provincia di Idlib. L’operazione e’ partita nella notte, mentre e’ atteso l’arrivo di altri 40 militari. L’esercito turco ha inoltre rafforzato le sue posizioni nel sud della Turchia, al confine con la Siria, inviando mezzi blindati e ambulanze nel quando dell’operazione di dispiegamento dei suoi uomini nella nuova area di de-escalation a Idlib. I primi militari turchi erano arrivati nei giorni scorsi a Idlib per scegliere i posti dove istallare punti di osservazione per il monitoraggio del cessate il fuoco in base agli accordi di Astana tra Turchia, Russia e Iran.
La nuova operazione militare lanciata dalla Turchia nella provincia siriana di Idlib e’ a scopo “preventivo” e la presenza di unita’ di Ankara al di la’ del confine e’ mirata solo ad attivita’ di “esplorazione”. E’ il messaggio che le autorita’ turche stanno ribadendo sin dall’inizio della nuova operazione nella provincia di Idlib, annunciata sabato 7 ottobre dal presidente Recep Tayyip Erdogan. Una prima delegazione di ispettori dell’esercito turco e’ entrata in territorio siriano lo scorso 8 ottobre, varcando il valico di confine di Atma. Secondo quanto riferisce l’emittente televisiva “al Jazeera”, si tratta di un gruppo di esperti e consiglieri militari diretto a Idlib e nella provincia di Aleppo, in applicazione dell’accordo di Astana per la creazione di zone di de-escalation per proteggere i civili.
Il compito degli ispettori, come confermano anche le forze armate di Ankara, era proprio quello di individuare le postazioni dove concentrare le truppe turche in Siria nell’ambito dell’operazione annunciata da Erdogan. Testimoni hanno visto mezzi turchi entrare nella provincia di Idlib accompagnati dai miliziani ribelli del gruppo di Tahrir al Sham (ex Fronte al Nusra affiliato ad al Qaeda). Fonti locali citate dalla stampa libanese suggeriscono che tra i militari turchi e il gruppo Tahrir al Sham (che ha il controllo di gran parte dell’area) vi sarebbe un accordo per evitare un conflitto locale.