Nonostante quella della Siria rimanga sulla carta una delle forze armate più imponenti del mondo arabo il conflitto civile in corso da due anni ha seriamente ridotto le risorse disponibili in uomini e mezzi.
In teoria la Siria può contare su 178mila uomini, di cui 100mila fanno parte delle forze terrestri, 5mila della Marina e 27mila dell’Aeronautica; a questi vanno aggiunti 36mila effettivi della Difesa antiaerea. Fino al 2009 la stima era di circa 325mila uomini, ma defezioni, diserzioni e perdite sul terreno hanno probabilmente dimezzato la forza disponibile; secondo l’Istituto di Studi Strategici di Londra inoltre, intere unità sarebbero state sciolte perché considerate politicamente inaffidabili. Risulta invece più difficile stimare l’entità delle forze paramilitari fedeli al regime, impiegate in modo massiccio contro le milizie ribelli: nel 2009 erano stimate ad oltre 100mila uomini, fra polizia e milizie del partito Baath; infine,l i riservisti di tutte le armi sono in totale circa 350mila.
L’esercito si basa su sette divisioni blindate, tre meccanizzate, due di forze speciali e una divisione della Guardia Repubblicana, creata nel 1976 e incaricata di garantire la sicurezza di Damasco; l’efficienza di queste ultime – comandate in massima parte da ufficiali alauiti – viene considerata superiore a quella del resto dell’esercito. In totale, il numero di effettivi delle forze di elite è di circa 50mila.
L’esercito è dotato di materiale di origine russa o sovietica, e prima del conflitto poteva contare su 4.950 mezzi corazzati; ad Aleppo si trova il comando missilistico che controlla il nutrito arsenale di cui dispone Damasco. La marina dispone di due fregate e l’aviazione di 365 apparecchi da combattimento, la maggior parte di origine sovietica e sulle cui effettive capacità operative esiste qualche dubbio. Le forze di difesa aerea sembrano quelle meno indebolite dal conflitto in corso e dispongono di migliaia di missili aria-terra russi di cui alcuni di fabbricazione recente. (fonte Afp)