In this photo made from the footage taken from Russian Defense Ministry official web site on Saturday, Oct. 3, 2015 a bomb explosion is seen in Syria. Pentagon officials urged the Russian military on Thursday to focus its airstrikes in Syria on Islamic State fighters rather than opponents of Syrian President Bashar Assad, U.S. administration officials said. (Russian Defense Ministry Press Service via AP)

Siria, nuovi raid russi anche su obiettivi non Isis

Nuovi raid aerei sono stati compiuti nelle ultime ore dall’aviazione russa anche su obiettivi non dell’Isis in Siria. Lo riferiscono l’agenzia siriana Sana e l’ong Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus). Nelle ultime 24 ore l’aviazione militare russa ha effettuato oltre 20 raid in Siria, colpendo nove obiettivi dell’Isis, tra cui un posto di comando e un bunker vicino a Raqqa, la roccaforte del Califfato. ‘Stiamo proteggendo il popolo russo dalla minaccia del terrorismo, perché è meglio farlo all’estero che combatterlo dentro questo Paese’, così il premier russo Dmitri Medvedev ha giustificato l’intervento militare russo in Siria in una intervista alla tv Rossia 24. La Russia sfortunatamente ha una esperienza molto difficile nel contrastare il terrorismo. Una fonte militare di Damasco citata dall’agenzia Sana parla di attacchi effettuati dai jet russi contro un centro di comando fortificato ad Al Latamneh, nella provincia centrale di Hama, dove sono presenti ribelli non jihadisti. In altri raid, aggiunge la stessa fonte, sono stati distrutti depositi di armi e munizioni nella citta’ di Jisr al Shughur, nella provincia nord-occidentale di Idlib, controllata da una coalizione di gruppi armati islamisti tra i quali il Fronte al Nusra, la branca siriana di Al Qaida. Infine, un campo di addestramento e un deposito di armi e munizioni sono stati attaccati a Maaret al Numan, anch’essa localita’ nella provincia di Idlib. Da parte sua l’Ondus riferisce di incursioni di jet russi la notte scorsa su posizioni dei ribelli a Jabal al Turkman, nel nord della provincia di Latakia, il cui omonimo capoluogo e’ una delle roccaforti della famiglia del presidente Bashar al Assad. In questo bombardamento, secondo l’Ondus, sarebbe rimasto anche danneggiato un ospedale affiliato a un’organizzazione medica internazionale. Il regime di Assad cadrà,  ha detto il presidente degli Stati Uniti Barack Obama. sottolineando che  ‘Questa non è una guerra tra Usa e Russia. Non è una partita a scacchi tra superpotenze e chi la vede così sbaglia’. Con Putin abbiamo parlato della necessità di una transizione politica in Siria. Ma sono stato chiaro perché non si può riabilitare Assad, ha continuato il presidente definendo la visione del presidente russo un disastro. Vogliamo tenere aperte le porte della comunicazione con i russi, ma non si può lavorare insieme se non si riconosce che in Siria il governo deve cambiare. Per Obama la coalizione di Putin è  con Iran e Assad, il resto del mondo e’ in coalizione con noi e il motivo per cui Assad è ancora al potere è perché la Russia e l’Iran sono stati disposti a sostenerlo.Obama ha poi garantito che gli Usa continueranno a sostenere le forze di opposizione moderate che abbiamo addestrato in Siria e respingerà  l’idea della Russia che tutti quelli che sono contro Assad sono terroristi. Infine, Obama ha detto che i raid russi in Siria stanno rafforzando lo stato islamico e che l’intervento di Putin in Siria e’ un segno di debolezza e non di forza perche’ il suo cliente, Assad, vacilla e quindi inviare denaro e armi non è più sufficiente. Intanto il Pentagono sta valutando se gli Usa debbano usare la forza militare per proteggere i ribelli anti-Assad da essi addestrati in Siria se questi vengono bersagliati dai raid della Russia. Il tema della Siria sarà affrontato a Parigi nel corso di un vertice fra Hollande, Merkel e Putin convocato per la verifica degli accordi di Minsk sulla crisi ucraina. Il presidente della commissione esteri della Duma russa rivela, i raid dureranno tre-quattro mesi. E Teheran non esclude che Baghdad possa seguire l’esempio di Damasco e chiedere l’intervento dell’ aviazione russa contro l’Isis ed altri gruppi terroristici. Francia, Germania, Gran Bretagna, Qatar, Arabia Saudita e Turchia, insieme agli Stati Uniti, chiedono alla Russia di concentrare i propri raid in Siria solo sull’Isis.  La Turchia e i suoi alleati temono che i raid russi rafforzino il regime di Bashar al Assad. Mosca però diffida dell’appello alla Russia lanciato da sette Paesi a fermare i bombardamenti in Siria: ‘Nessuno sta discutendo la dichiarazione. In generale ho grandi sospetti su come e per quale scopo e’ apparso questo messaggio. Anche la sua forma e’ strana’’, ha commentato con la tv Rossia 24 Vladimir Cizhov, rappresentante permanente della Russia presso la Ue.

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