In this photo released by the Syrian official news agency SANA, Syrian citizens gather at the scene where two blasts exploded in the pro-government neighborhood of Zahraa, in Homs province, Syria, Sunday, Feb. 21, 2016. Two blasts in the central Syrian city of Homs killed more than a dozen people and injured many others in the latest wave of violence to hit the city in recent weeks, state TV said. (SANA via AP)

Siria: Turchia, sì a operazione terra, ma non da soli

“Solo gli attacchi aerei contro il Daesh in Siria non bastano. Ci vuole una strategia insieme agli attacchi aerei, ci vuole uno sforzo di terra”. Lo ha detto il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu in una conferenza stampa con il ministro Paolo Gentiloni sottolineando l’idea di un intervento di terra con l’Arabia Saudita è “un’informazione sbagliata”. “La Turchia da sola non agirà, ma neanche da sola con l’Arabia Saudita. Ci vuole una decisione tutti insieme”.

“Siamo insieme con l’Italia nel ribadire la necessità di un cessate il fuoco e una transizione politica in Siria. Non abbiamo agende segrete”, ha detto poi il ministro Cavusoglu. Anche Gentiloni sostiene la stessa soluzione politica: “La situazione in Siria è gravissima sul piano umanitario, molto difficile sul piano strategico. Tuttavia, per l’Italia è necessario unire le forze contro Daesh e credere nelle prospettive che il gruppo internazionale hanno aperto. Le premesse di intese che ci ha comunicato Kerry sono incoraggianti e da sostenere”.

“L’Italia è da sempre convinta che la soluzione diplomatica e l’apertura di un processo di transizione in Siria sia la via maestra da seguire” ha aggiunto poi Gentiloni.

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