Sistema pensionistico da correggere, legge Fornero inasprita

Ezio Cigna, capo dipartimento nazionale “previdenza” della Cgil, è stato ospite alla Camera del Lavoro di Piacenza per un corso di formazione riservato a sindacalisti e operatori dei servizi (Patronato Inca e Caaf) che ha dato uno spaccato del presente e del futuro previdenziale di un sistema, in una parola, “ingiusto”.

E’ importante rivalutare le pensioni, è importante rinnovare i contratti di lavoro e in tema di previdenza c’è una questione totalmente assente nella politica di questo Governo e della destra in generale: i lavori non sono tutti uguali. Bisogna costruire una previdenza ad hoc che dia risposte ai lavoratori più fragili e alle donne. Ci troviamo di fronte a un Governo che non parla più di pensioni eppure questo tema è sentito da lavoratori e lavoratrici. Si registra disorientamento nei cittadini sulle pensioni e il ruolo dei servizi del sindacato è sempre più centrale e collegato con gli altri aspetti critici del mondo del lavoro.

Quando come Cgil ragioniamo di precarietà e di rinnovo dei contratti di lavoro ragioniamo di elementi che hanno ripercussioni sulle persone dal punto di vista previdenziale. Un tema sentito per le persone che vorremmo rappresentare, lavoratori e pensionati, con un Governo che aveva promesso di azzerare la legge Monti-Fornero che oggi, invece, è l’unica legge previdenziale in vigore. Non solo: siamo nella situazione che sono riusciti a peggiorare quella norma criticata da tutta la politica”. Cigna ha parlato in un salone Mandela con in platea dirigenti sindacali e operatori, in un incontro organizzato dal responsabile formazione Cgil Piacenza, Luigino Baldini. Per il segretario generale Ivo Bussacchini “nella mobilitazione che come sindacato stiamo mettendo in campo insieme alla Uil è necessario tenere uniti tutti i temi, perché quando siamo poveri sul lavoro ci aspetta un futuro non dignitoso dal punto di vista dell’assegno pensionistico. E questa dinamica è inaccettabile”.

“Oggi il sistema previdenziale ha incongruenze che vanno rimosse. Occorre equità in un sistema dove le persone più povere rischiano di essere povere a lavoro, senza il rinnovo dei contratti, con salari bassi, e povere in pensione. Il ruolo della Cgil in questa fase passa non solo attraverso le categorie, nei luoghi di lavoro attraverso il tentativo di rinnovare i contratti, ma è sempre più preziosa l’azione dei servizi. Sul tema previdenza lo vediamo dalle lavoratrici e dai lavoratori vicini al traguardo pensionistico che sono delusi e arrabbiati, e sono venuti qui da noi per provare a vedere qual era il futuro pensionistico. Un futuro regolato ancora da quella legge “Monti-Fornero” inasprita dal governo Meloni e che ha ripercussioni pesantissime di cui l’esecutivo non pare occuparsene”.

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