Situazione a Lampedusa, tra stato di emergenza e Croce Rossa che coordina gli aiuti

I media hanno dipinto la situazione di Lampedusa con eccessiva enfasi. Avrebbero volutamente esagerato sempre al solito scopo: colpire il governo Meloni e parlare di fallimento sul fronte immigrazione. Stamane infatti arrivano notizie più rassicuranti dall’isola dove si susseguono gli sbarchi (e non certo da quando è in carica il governo Meloni).

Come riportava Rainews raccontando i primi arrivi, le persone arrivate a Lampedusa provengono per lo più da Nigeria, Sierra Leone, Sudan, Ciad, Tunisia, Guinea e Camerun. Per imbarcarsi verso l’Europa hanno pagato dai mille ai 5mila dinari tunisini, ovvero dai trecento ai 1.500 euro. Nelle operazioni di sbarco un bambino di cinque mesi è annegato a pochi metri dall’approdo a causa del ribaltamento del barchino su cui viaggiava, mentre Linkiesta riporta di cinque donne incinte portate all’ospedale di Agrigento e di un giovane con arresto cardiaco trasferito a Caltanissetta. A gestire l’imponente ondata di arrivi è stata la Croce rossa, che non ha mai smesso di fornire assistenza durante le operazioni di sbarco e nell’accoglienza sulla terra ferma nonostante le enormi difficoltà, come spiegato dalla responsabile migranti Francesca Basile.

Intervistato dal Corriere della sera, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha detto che, ormai, una gestione europea delle migrazioni non basta più, e ha chiesto un coinvolgimento di Onu e G20 per la risoluzione dell’instabilità del Sahel, l’area centroafricana dalla quale provengono molti dei migranti. Per quanto il ministro abbia poi detto che, nei prossimi mesi, la situazione “può addirittura peggiorare”, per ora il momento più critico sembra superato: ‘Gli sbarchi record a Lampedusa e il flusso ininterrotto di migranti di questi giorni sono solo la punta dell’iceberg e   la situazione può “perfino peggiorare” nei prossimi mesi. E l’Italia “come hanno detto giustamente sia la presidente del Parlamento europeo Metsola che la presidente della Commissione von der Leyen, deve essere aiutata a livello continentale. Non possiamo essere lasciati soli. O prendiamo il toro per le corna o non ne usciamo. Non basta nemmeno la sola Europa per affrontare un problema così enorme, che interessa non solo quasi l’intera Africa ma anche l’afflusso dalla rotta balcanica. Per questo abbiamo coinvolto le Nazioni Unite, il G20, abbiamo lavorato a una grande conferenza internazionale che deve essere l’avvio di un vero processo di stabilizzazione del Sahel”.

I numeri

L’ultimo sbarco a Lampedusa, scrive Skytg24, è di 135 persone. Numeri comunque non paragonabili a quelli visti nei giorni scorsi. Nel tardo pomeriggio di mercoledì 13 settembre – dopo una giornata di caos che ha visto anche le forze dell’ordine applicare una carica di alleggerimento sui migranti al molo Favaloro – il consiglio comunale di Lampedusa ha proclamato lo “stato di emergenza”. In quel momento c’erano 6.762 migranti nell’hotspot Contrada Imbriacola che, in realtà, ha una capienza di 380 posti.

Le operazioni di trasferimento erano iniziate in mattinata e sono proseguite fino a sera: prima novecento, poi 750 persone hanno lasciato l’hotspot. Al momento si contano 4.200 migranti nell’hotspot, tra cui 257 minori non accompagnati. Nelle prossime ore circa duemila di loro lasceranno Lampedusa, diretti a Trapani, Augusta o Catania. Il report aggiornato del ministero degli Interni parla di 125.928 arrivi dall’inizio del 2023. Circa il doppio rispetto a un anno fa, con una leggera flessione del numero di minori non accompagnati.

La questura di Agrigento precisa: “Chi parla di scontri tra migranti e forze di Polizia e Guardia di Finanza ieri che film ha visto? Una cosa sono le cariche, altra cosa sono le cariche di alleggerimento e questi due casi ieri non ci sono stati. E’ stato uno schieramento di un cordone che cerca di riguadagnare spazio per poi ridistribuire acqua a viveri”. “Se poi vogliamo descrivere una realtà aumentata, ognuno lo può fare – spiegano ancora le forze dell’ordine -ma anche noi abbiamo le nostre immagini, e siamo lì sempre, in ogni istante”.

Previsti  nuovi trasferimenti dall’hotspot di Lampedusa per alleggerire la struttura di contrada Imbriacola. I primi a partire sono 453 migranti sulla nave Lampedusa diretta a Trapani. Altri 480 saranno trasferiti con la nave Veronesi diretta ad Augusta. E, ancora, 700 sulla nave di linea Galaxy e, infine, 300 sulla nave militare Orione diretta a Catania. nella notte non si sono registrati sbarchi.

In un’intervista al Quotidiano nazionale Tommaso Foti, capogruppo di FdI alla Camera, ribadisce: “E’ l’Europa che deve battere un colpo impedendo le partenze; se non si fa questo, non si risolve nulla”.

E sottolinea ad Agorà Rai3 che “quando si paragonano i dati sugli sbarchi, dobbiamo valutare quanto la situazione geopolitica sia cambiata totalmente: abbiamo il Sahel in ebollizione, l’accordo del grano è saltato con mancato approvvigionamento da parte dei paesi africani, abbiamo situazioni come in Sudan e Guinea che stanno esplodendo e questa massa migratoria ha attualmente nella Tunisia il punto di partenza. Quando qualcuno ha criticato l’accordo Meloni-Von der Leyen con la Tunisia non ha capito che è in prospettiva la chiave per un controllo e blocco delle partenze. Fino ad ora ci siamo occupati con Francia e Germania di immigrazione secondaria. Questo è il problema dell’ immigrazione primaria”.

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