Siviglia – Benfica. Una coppa per due

Tutto pronto a Torino dove stasera si svolgerà la finale di Europa League. Era una data segnata in rosso dai tifosi bianconeri, doveva essere il giorno e la festa della Juventus ma l’Europa League stasera se la contenderanno Siviglia e Benfica con la Juve, ahinoi, padrona di casa ma assente. Pesa e brucia ancora l’eliminazione per mano del Benfica, a questo punto la grande favorita di stasera per diversi motivi. Primo: la rosa portoghese era una delle più accreditate dal momento in cui si è entrati nella fase ad eliminazione diretta. Secondo: aver eliminato la Juventus, assoluta favorita, dimostra la grande forza dei ragazzi di Jorge Jesus. Terzo: i lusitani sono alla seconda finale di Europa League consecutiva e di certo non può essere una casualità. L’anno scorso fu il Chelsea di Rafa Benitez a dare la mazzata definitiva alla stagione nera delle Aguilas. Dopo aver perso lo scudetto al novantesimo nello scontro diretto col Porto e aver buttato al vento la Coppa di Portogallo facendosi rimontare in due minuti dal Vitoria Guimaraes, il gol di Ivanovic in pieno recupero fu l’ennesima mazzata su una stagione che poteva essere esaltante e si rivelò disgraziata, andando così a rafforzare la “maledizione di Guttman” che, andandosene sbattendo la porta dopo aver vinto la Coppa Campioni ’62, disse: <<Da qui a cent’anni non vincerete più una Coppa dei Campioni>>. Da allora il sortilegio si è materializzato in sette finali. Oggi come non mai può essere l’occasione per rompere il sortilegio, portare a casa la Coppa e piangere, ma una volta tanto di di gioia. Il Benfica, come detto prima, parte con i favori del pronostico anche perché avrà di fronte un avversario alla portata e cioè il Siviglia di Unai Emery a cui va dato il merito di aver risollevato gli andalusi, avergli dato un’identità e soprattutto un carattere fortissimo. La dimostrazione arriva proprio dall’incredibile percorso di coppa. Ali ottavi arrivò la prima impresa nel derby col Betis: sconfitta all’andata per 2 a 0 e rimonta casalinga completata ai rigori. Ai quarti altro ribaltone col Porto: 1 a 0 in Portogallo e un pazzesco 4 a 1 a Siviglia. In semifinale poi altra sfida thrilling: dopo il 2 a 0 interno, il Siviglia incassa tre gol Valencia ma Mbia al 94esimo ha trovato il gol che ha spedito gli andalusi a Torino per provare, anche loro, a dare una nuova profonda delusione ai portoghesi. Ci crede Emery e ci credono i suoi ragazzi con Rakitic smanioso di tenere la coppa in mano e il tecnico a dichiarare con spavalderia: <<Loro hanno un gran collettivo e li rispettiamo. Hanno tutto il diritto di sentirsi favoriti così come noi ne abbiamo di sentirci forti>>. Situazione diversa in casa Benfica con Jesus, in procinto di passare al Monaco, che vorrebbe salutare con un titolo e spezzando la maledizione Guttmann, e che in questi giorni sta facendo da parafulmine e psicologo. Perché, anche se il tecnico continua a ripetere “È roba vecchia. Non è una cosa che ci pesa. I giocatori sono giovani e non conoscono le storie del passato”, è ovvio che, più che lo spettro di Guttmann, pesa lo spettro delle sette finali perse e i tifosi delle Aguilas, scottati dal passato, non sono tranquilli. Ma stasera, oggi più che mai, la storia potrebbe essere riscritta. Dopo aver vendicato la stagione scorsa stravincendo il campionato e opzionando la Coppa di Portogallo grazie alla vittoria all’andata per 2 a 0, rimane da vuincere in Europa. Per riscattare in toto il 2013, per cambiare la storia.

Sebastiano Borzellino

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