Smart Working e Damiano: “Per lavoro agile serve rivoluzione culturale”

“Sul lavoro agile sicuramente ci vorrà una rivoluzione culturale, prima della pandemia c’era una certa resistenza ad usare questo strumento, adesso si tratta di capire se in questa post-pandemia quella che era stata una spinta di emergenza diventa un nuovo modello organizzativo dell’impresa, io me lo auguro.” Lo ha detto Cesare Damiano, presidente di Lavoro&Welfare, intervenendo all’evento “La vita agile”, su “Il Sole 24 ore”, organizzato da MeglioQuesto e Lavoro&Welfare. “Il lavoro agile è un lavoro come l’altro, non deve diventare un nuovo modello di precariato e sottopagato; sei pagato allo stesso modo e hai gli stessi diritti – ha aggiunto. Allo stesso tempo però non dobbiamo diventare estremisti dello smart working: dobbiamo capire che è un mix tra presenza e distanza, il lavoro agile non è stare a casa, ma si mescolano le due cose, lavoro in impresa e a casa.”

“Dopo due anni di emergenza il lavoro agile diventa un tema centrale nell’organizzazione del lavoro e uno strumento innovativo di welfare aziendale. Oggi le aziende hanno l’opportunità di fare evolvere lo smart working puntando su una nuova modalità e mentalità del management, delle lavoratrici e dei lavoratori.” “Questo modello si deve basare su fiducia e dialogo” ha concluso “è una grande sfida sulla quale ci dobbiamo collocare”.

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