Smog, i dati sono molto preoccupanti nelle regioni della Pianura Padana: attenzione particolare alla qualità dell’aria di Milano e della Lombardia
Pianura Padana smog
Inquinamento alle stelle per la Pianura Padana: i livelli di smog sono saliti sensibilmente oltre i limiti durante le prime due settimane di febbraio. Una situazione allarmante soprattutto per Milano e la Lombardia.
Smog nella Pianura Padana: i dati preoccupanti
Secondo IQAir, rilevatore svizzero della qualità dell’aria che si avvale di un indicatore americano, l’Aqi (Air Quality Index) nella giornata di domenica 18 febbraio 2024 l’aria del capoluogo lombardo è risultata la terza peggiore al mondo dietro a due città super inquinate come Lahore in Pakistan e Dacca in Bangladesh.
I dati di Milano, una delle città italiane dove lo smog è fuori dai limiti, parlano chiaro: la concentrazione di PM2.5, le polveri più sottili sospese in aria, è attualmente superiore di 27,4 volte al valore guida annuale della qualità dell’aria indicato da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Per quanto riguarda la giornata di sabato 17 febbraio 2024, i numeri di Arpa Lombardia mostrano che il valore di Pm10 nella città di Milano è stato superiore del doppio rispetto alla media, mentre biossido di azoto e ozono sono rimasti sotto la soglia di allarme.
Di fronte a statistiche del genere, il sito svizzero IQAir consiglia i cittadini di evitare l’esercizio fisico all’aperto, di chiudere le finestre per non far entrare l’aria inquinata in casa, indossare all’occorrenza una mascherina all’aperto e anche procurarsi un purificatore d’aria, dispositivo presente tra i prodotti entrati a far parte del nuovo paniere 2024.
Secondo Arpa Lombardia, la qualità dell’aria a Milano è molto scarsa: il problema riguarda anche altre zone della Pianura Padana, come l’Emilia Romagna, il Veneto e il Piemonte, dove i dati non sono troppo distanti da quelli della metropoli meneghina.
Le cause dell’inquinamento ambientale
Le cause dello smog nelle regioni della Pianura Padana sono molteplici e in alcune occasioni risultano anche difficili da poter arginare. A favorire lo smog è in primis la situazione geografica e climatica della Pianura Padana che si trova chiusa per tre lati dalle Alpi e dagli Appennini, ha una scarsa circolazione dell’aria e poca ventilazione.
Quando il clima è come quello delle ultime settimane, con l’alta pressione e le temperature al di sopra delle medie stagionali di questo periodo, l’area fredda ristagna nelle pianure: questo impedisce il rinnovamento atmosferico causando un accumulo degli inquinanti, oltre a creare le tipiche nebbie mattutine e notturne della zona.
I problemi, comunque, non sono solo di tipo atmosferico: l’inquinamento della Pianura Padana è causato dalla sua alta densità di popolazione che come conseguenza porta a un numero elevato di auto circolanti e di abitazioni che emettono gas per il riscaldamento.
La zona padana, inoltre, è piena di importanti allevamenti intensivi e di coltivazioni agricole che utilizzano sistemi di produzione con un ampio utilizzo di fertilizzanti che producono ossidi di azoto: una combinazione fatale per la qualità dell’aria.
Uno studio condotto da Greenpeace, infatti, ha rivelato che gli allevamenti intensivi, a differenza di quello che molti pensano, producono più smog delle automobili: secondo quanto riferito dall’associazione ambientalista, addirittura il 54% del PM2.5 sarebbe prodotto dagli allevamenti e dal riscaldamento e non dai veicoli in strada.