Il Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi ha reso che sono stati ritrovati i corpi senza vita dei propri volontari, Alberto Bonafede, 43 anni, e Aldo Giustina, 42 anni, entrambi di San Vito di Cadore, precipitati all’alba dal monte Pelmo, investiti da una frana di sassi.
I due tecnici, che si stavano calando a circa 2.900 metri di altitudine, per raggiungere due alpinisti rimasti feriti sulla via Simon-Rossi, sono stati centrati dalla scarica, che ne ha tranciato le corde e li ha fatti precipitare per 700 metri.
Al momento la caduta di altro materiale dalla parete ostacola l’avvicinamento alle salme. I due scalatori tedeschi sono stati recuperati dall’elicottero e saranno trasportati in ospedale. Il Soccorso alpino fa sapere di stringersi alle famiglie dei suoi volontari.
“La comunità perde due persone speciali, il paese adesso è come morto”. Sono le parole di Andrea Fiori, il sindaco di San Vito di Cadore, dove vivevano Alberto Bonafede e Aldo Giustina, i due volontari del soccorso alpino rimasti uccisi sotto la frana staccatasi dal monte Pelmo. “Erano due ragazzi sempre disponibili, con tutti – continua il sindaco – impegnati non solo nell’organizzazione del soccorso, ma in tante associazioni di impegno sociale. Siamo sconvolti, in queste ore c’é una processione continua di gente, qui in Comune e nella sede del Soccorso”. Bonafede, riferisce Fiori, faceva parte di una famiglia di alpinisti, molto conosciuti, e lui stesso era una guida alpina. Sia Bonfade che Giustina era sposati, con figli. “Sapevamo da ieri sera – spiega Fiori – che erano partiti per un soccorso difficile, in notturna, sul Pelmo. Io stesso mi ero dato da fare per recuperare una cellula fotoelettrica. Poi stamattina presto è arrivata la prima drammatica notizia, investiti da una frana”. “Avevamo ancora qualche speranza che potessero tirarli fuori – conclude – ma chi se intende di queste ci ha fatto capire che era impossibile che potessero salvarsi”