Indagine della Fondazione Centro Studi Ungdcec su 95mila società attive in prevalenza nelle regioni settentrionali e nel settore agricolo: “Importante opportunità di specializzazione”
“Un’indagine per conoscere uno strumento in rapida diffusione, quello delle società semplici. Una tipologia di azienda molto duttile, che però richiede una particolare attenzione in termini civilistici, fiscali e di governance: competenze che possono consentire interessanti opportunità di specializzazione”. Lo afferma Matteo De Lise, presidente dell’Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili, presentando l’indagine 2022 della Fondazione Centro Studi Ungdcec sulla diffusione territoriale della società semplice.
“Le società semplici sono società particolari, molto snelle dal punto di vista degli adempimenti, nate per un utilizzo dell’impresa agricola e utilizzate successivamente anche come società holding di detenzione di partecipazioni. Da qui la curiosità e la voglia di approfondire questo tema”.
L’indagine è stata condotta sulle 95.107 società semplici attive e regolarmente iscritte al Registro delle Imprese. “Emerge una tendenza alla diffusione dello strumento sull’intero territorio nazionale, con prevalenza per le regioni settentrionali”, illustra Francesco Puccio, presidente della Fondazione Centro Studi Ungdcec. “Nell’ultimo ventennio l’attività prevalente esercitata dalla società semplice è quella agricola (68 per cento), cresciuta in epoca recente anche grazie al fenomeno dei millenial farmers; in Piemonte e Liguria rimane preponderante l’esercizio dell’attività immobiliare”, aggiunge Puccio.
Ulteriore elemento di attenzione è la crescita delle società destinate alla gestione di patrimoni e partecipazioni, principalmente nelle grandi città (Torino, Milano, Genova). “Argomento di grande attualità – conclude De Lise – perché interessa gruppi imprenditoriali italiani di primissimo piano e anche perché la legge di stabilità in fase di approvazione porterà a incentivi verso questo strumento”.