Soldi del partito per l’affitto di Calderoli. Del Lago: “La Lega ha fatto bene”

L’affitto della casa dell’ex ministro della Lega Nord, Roberto Calderoli, pagato con i soldi della Lega. È quanto emerge dagli atti sequestrati ed esaminati dai carabinieri del Noe di Roma. A quanto si è appreso, veniva pagato un fitto di 2.200 euro mensili per un appartamento in via Ugo Bassi al Gianicolo. Le indagini sono state svolte nell’ambito del filone d’inchiesta sulla Lega condotto dai pm di Napoli Curcio, Piscitelli e Woodcock, coordinati dal procuratore aggiunto Greco. I carabinieri del Noe hanno interrogato il proprietario dell’appartamento che avrebbe confermato la circostanza. E a difesa di Calderoli scende in campo la triumvira Manuela Dal Lago. “E’ ora di finirla con questo assurdo sputare fango addosso alla Lega Nord e ai suoi esponenti”. “Questa vicenda dell’affitto dell’appartamento utilizzato a Roma dal senatore Calderoli – prosegue l’esponente veneta del Carroccio – rasenta il ridicolo. Siamo arrivati al punto che un movimento quale la Lega Nord non è nemmeno più padrone di decidere come utilizzare le proprie risorse? E’ possibile che si metta alla berlina la scelta del movimento di dotare il proprio coordinatore di un appartamento a Roma per consentirgli di svolgere al meglio la sua enorme mole di lavoro?”.  Dal Lago sottolinea che “Calderoli da dieci anni lavora come un matto, e senza percepire uno stipendio per questo, senza fare mai ferie, girando per tutto il territorio quando non c’e’ attività parlamentare, essendo sempre presente in aula o nelle commissioni quando le Camere sono attive”. “Ritengo giusta e doverosa la scelta del movimento di fornirgli almeno un appartamento da utilizzare a Roma, tanto più che non ha mai percepito un euro di stipendio per il lavoro svolto da coordinatore”. ”Trovo davvero vergognoso – conclude Dal Lago – che si speculi su questa vicenda, assolutamente chiara e trasparente, e la si utilizzi per gettare ancora fango mediatico sulla Lega Nord e su uno dei suoi dirigenti. Adesso basta”.

Pini: “Reguzzoni mi dica cos’ha fatto con i 90 mila euro”: “Quando scopro che il mio ex capogruppo ha speso in un anno 90mila euro con la carta di credito del gruppo qualcuno mi deve giustificare come cavolo son stati spesi”. Lo ha detto il deputato leghista Gianluca Pini a Omnibus su La7, senza fare il nome di Marco Reguzzoni, ultimo capogruppo prima dell’attuale Gianpaolo Dozzo.  “Pagare la cena del compleanno di Umberto Bossi”. La risposta a Pini, naturalmente da verificare, arriva dal deputato bergamasco Giacomo Stucchi. Il parlamentare, in un’ intervista rilasciata al quotidiano ‘la Discussone’ e in edicola domani, spiega che “i conti tornerebbero facilmente se, ad esempio, venissimo a sapere che l’ex capogruppo ha usato quei soldi per pagare la cena di festeggiamento dei settant’anni di Umberto Bossi”. Un evento al quale avrebbero partecipato “almeno un centinaio tra deputati, senatori e collaboratori del segretario e del nostro gruppo. Mi sembrerebbe più che logico – ammette Stucchi – che una parte rilevante di quei 90mila euro se ne sia andata per offrire quella serata”.

L’ex ministro dell’Interno, Roberto Maroni, che vuole galvanizzare la base leghista, dice che i soldi recuperati dal partito “da questi investimenti un po’ azzardati, diciamo così, a partire dai lingotti d’oro recuperati ieri e che verranno liquidati saranno dati ai militanti. Così come tutto quello che potremo e riusciremo a recuperare”.

 

 

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