Tra le finalità vi sono: difesa del diritto all’esercizio dell’attività venatoria; conservazione della fauna e dell’ambiente in cui essa vive in tutto il mondo; attività umanitarie; attività educative rivolte ai giovani; promozione dell’amicizia tra i soci e condivisione delle esperienze di caccia.
Il Safari Club International, così come il Chapter Italiano, oltre a difendere i diritti dei cacciatori nel mondo, è fortemente impegnato in progetti di conservazione e in progetti umanitari per i quali negli ultimi vent’anni ha investito più di 60 milioni di dollari. Promuove la conservazione della fauna in generale, riconoscendo alla caccia il mezzo principale per ottenere questo scopo, da un contributo fattivo alla conservazione degli ecosistemi e della fauna, promuovendo il rispetto delle leggi e organizzando corsi e conferenze che sottolineano l’importanza di un approccio adeguato a tale attività, perfezionando le qualità di cacciatore e tiratore del socio, per assicurare un abbattimento etico della selvaggina.
La carne donata, proviene dall’attività venatoria di selezione che si effettua sull’Appennino Tosco-Emiliano ed è stata preparata e fornita dall’azienda Sant’Uberto (https://www.suberto.it), ubicata nel comune di Monterenzio (BO). Situata sull’Appennino bolognese, produce cereali e foraggi biologici attraverso un reale controllo di ogni fase di coltivazione e di lavorazione. L’Azienda ricopre anche il settore faunistico-venatorio, gli animali si nutrono esclusivamente dei vegetali del territorio, conferendo alle carni di cervo, di capriolo daino e di cinghiale una qualità pregiata. La promozione e l’informazione, relativa alla filiera della carne di selvaggina, è per il Safari Club International Italiano un’importante attività per far conoscere la qualità e le proprietà di questo prodotto, totalmente biologico e naturale.
La “mensa degli amici poveri” è un vero esempio di carità ed aiuto verso il prossimo. È aperta dal lunedì al venerdì all’interno della basilica di Sant’Eustachio, nell’omonima piazza del centro storico. A crearla, è stato don Pietro Sigurani, 80 anni, rettore della Basilica. Ogni giorno, da quasi 9 anni, ospita più di 80 persone in difficoltà della zona, che pranzano e cenano su tavoli apparecchiati in fondo alla navata.
«La mia riconoscenza va al Safari Club International per questo regalo che ci hanno fatto. Tra l’altro, hanno portato la carne, dall’azienda Sant’Uberto, a casa di S.Uberto, perché S.Eustachio è l’altro nome con il quale viene chiamato Ubertus, che è il patrono dei cacciatori. Qui noi abbiamo fatto questo luogo di incontro dei poveri al centro dello Stato, perché noi siamo tra il Senato, il Parlamento, la Presidenza del Consiglio.
“Questa è stata una donazione di 1500 porzioni di carne di cinghiale che proviene dalla filiera di S.Uberto. La carne è certificata e addirittura con scadenza di 2 anni, nella perfetta legalità e tranquillità. La nostra è un’associazione culturale senza scopo di lucro, che raggruppa i cacciatori ma anche i protezionisti che girano per il mondo cercando di dare un contributo per salvaguardare la fauna e le popolazioni, perché in questo momento l’uomo interferisce molto, anche negativamente, con la fauna selvatica – Così il consigliere dell’Italian Chapter, Giuseppe Pepe.