Sondaggi importantissimi quelli che accompagnano le ultime settimane di Mario Draghi a Palazzo Chigi: chi sale? Chi scende? Risposte fondamentali per costruire le alleanze a sinistra e decidere chi, nel campo attualmente favorito, quello di centrodestra, potrebbe fare il premier, avendo deciso Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia che a indicare il presidente del Consiglio sarà il partito che ha un solo voto in più tra quelli nella coalizione. Tutti i numeri nella Supermedia di Agi e YouTrend.
Italexit, il partito di Gianluigi Paragone, guadagna lo 0,2% rispetto a due settimane fa e arriva al 2,8%. I Verdi e la Sinistra sono invece al 4,1% (-0,1% rispetto a 15 giorni prima). Anche Azione/+Europa perde qualche decimale: nello specifico, lascia sul terreno lo 0,2% a 4,9%.
Molto male Forza Italia, che rispetto a venerdì 15 luglio risulta indebolita di un intero punto percentuale. Il partito di Berlusconi, che probabilmente paga sia la scelta di ritirare il suo appoggio al governo di Mario Draghi, sia le numerose ed eccellenti fuoriuscite, è al 7,8%.
Fa addirittura peggio il Movimento Cinque Stelle, altro responsabile della fine dell’esecutivo, con la scelta di non votare la fiducia abbandonando l’Aula. Il presidente dei pentastellati Giuseppe Conte vede il consenso del Movimento perdere 1,1 punti percentuali rispetto alle rilevazioni del 15 luglio. Venerdì 29 luglio risulta essere al 10,1%.
Male anche la Lega, che lascia per strada lo 0,9%. Due settimane fa il consenso del partito di Matteo Salvini si attestava al 14,6%, oggi invece al 13,7%.
Il Partito Democratico invece può festeggiare, nonostante l’orizzonte incerto delle elezioni, verso le quali il segretario Enrico Letta si avvia con un’ancor più incerta coalizione. Il centrosinistra è al 22,8%, in salita (1,1%) rispetto al dato del 15 luglio.
Al primo posto, ma non distante dai democratici (0,5 punti percentuali), c’è la destra di Giorgia Meloni. Il suo Fratelli d’Italia è il primo partito del Paese. Cresce dello 0,9% probabilmente grazie alla caduta del governo di Mario Draghi: come unico partito di opposizione, infatti, FdI raccoglieva chiunque non fosse d’accordo con le politiche dell’ex banchiere.