La Lega continua ad andare fortissimo: è sempre il primo partito, ormai a un soffio dal 32% (31,8% questa settimana, nuovo record storico) e vede pian piano allargarsi ulteriormente il vantaggio che ha sul Movimento 5 Stelle, stabile al 28,5% (3,3 punti sotto l’alleato di governo). È la fotografia del monitoraggio di sette istituti negli ultimi 15 giorni per la supermedia di questa settimana, che restituisce uno scenario in piena continuità con quelli delle settimane precedenti.
Come era facilmente prevedibile, i temi economici hanno ripreso a dominare l’agenda nel momento in cui sono arrivate le prime scadenze istituzionali legate alla manovra di bilancio. La querelle sul deficit previsto dal Def per il triennio 2019-21 ha tenuto banco per tutta l’ultima settimana. Ma, nonostante le ripercussioni sullo spread, per ora dai sondaggi non emergono particolari conseguenze sul piano del consenso verso i due partiti di maggioranza. Prosegue invece il calvario del Partito Democratico, che – malgrado il segnale di “esistenza vita” della manifestazione del 30 settembre in Piazza del Popolo a Roma – tocca un nuovo record negativo, il 16,3%. Comunque, secondo gli esperti, eventuali effetti positivi di quella piazza potrebbero manifestarsi nelle prossime settimane.
Graziano Delrio e Maurizio Martina riflettono sull’opzione di giocare la partita per la leadership del Pd. La candidatura di Marco Minniti sembra tramontata. Ma il colpo a sorpresa potrebbe arrivare nelle prossime ore con l’accordo tra renziani, gentiloniani, area Calenda e la componente del segretario uscente Martina. L’intesa arriverebbe sul nome di Marco Bentivogli, segretario generale della Federazione Italiana Metalmeccanici. Un nome che potrebbe riunire più anime del Pd ma sancirebbe soprattutto l’asse tra Renzi e Calenda. Bentivogli è stato infatti insieme all’ex Ministro dello Sviluppo l’autore del Piano industriale per l’Italia delle competenze (Piano Calenda-Bentivogli). L’obiettivo è promuovere il rilancio del Paese con una strategia costruita su tre pilastri: Competenze, Impresa, Lavoro. Piano che potrebbe confluire in una mozione politica per le primarie del Pd che dovrebbero tenersi ad ottobre. I renziani valutano la carta Bentivogli, tenendo sempre in caldo Graziano Delrio che riuscirebbe a tenere unito il gruppo del giglio magico. Mentre quella di Matteo Richetti si presenta come una candidatura autonoma che non ha avuto l’ok dei renziani. C’è un’altra opzione: evitare un congresso fratricida. Convergere tutti su Zingaretti ma con mozioni e liste separate. Eleggendo così un segretario prigioniero delle correnti.