A seguito del voto in Molise che domenica 25 giugno ha decretato l’ennesima vittoria del centrodestra, il prossimo appuntamento alle urne degli italiani è fissato per le elezioni europee del 12 giugno 2024. Ci sarà, quindi, un anno di pausa per i cittadini della Penisola prima di essere richiamati a votare.
In attesa delle europee, Barometro Politico Demopolis ha condotto un sondaggio per Otto e Mezzo, la trasmissione condotta da Lili Gruber in onda su La7, che ha rivelato che il consenso appare stabile.
Se si tornasse al voto per le politiche oggi, Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni sarebbe ancora il primo partito con il 29%. Sul secondo gradino del podio, si trova il Partito Democratico di Elly Schlein con il 21% mentre, in terza posizione, c’è il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte indietro di 5 punti percentuali rispetto al Pd.
Fuori dal podio si trovano Lega, al 9%, e Forza Italia, al 7,5%. In forte calo, invece, il consenso di Azione (3,4%) e Alleanza Verdi-Sinistra (3%). Tutte le altre forze politiche si trovano al di sotto del 2,5%.
Per quanto riguarda le coalizioni, l’istituto Demopolis ha evidenziato che i partiti di maggioranza che sostengono il Governo Meloni avrebbero complessivamente il 46% dei voti a fronte del 25,5% del centrosinistra trainato dai dem, del 15,4% del M5S e del 5,6% del fallito Terzo Polo.
Le preoccupazioni degli italiani
Il sondaggio ha quantificato anche la fiducia degli italiani in Giorgia Meloni che, dopo otto mesi di Governo, resta elevata al 45%. L’esecutivo, invece, gode del 40% dei consensi.
In relazione al giudizio dell’opinione pubblica sul Governo e sul suo operato, il consenso degli italiani è al 92% tra l’elettorato di Fratelli d’Italia, al 70% tra quello della Lega, fino a crollare al 4% tra gli elettori del Pd e al 3% tra chi vota M5S.
L’istituto diretto da Pietro Vento, infine, ha individuato i quattro più grandi timori degli italiani, considerati come le priorità che l’esecutivo dovrebbe affrontare. L’88% degli intervistati ha espresso preoccupazione per la costante e incontrastata crescita dei prezzi che sta abbattendo il potere d’acquisto familiare, a partire dalla spesa alimentare. Il 63% ha indicato il lavoro, denunciando non solo l’assenza di tutela dell’occupazione ma anche il mancato adeguamento delle retribuzioni. Sei italiani su 10, poi, hanno contestato lo stato della sanità pubblica e le sue liste d’attesa. Infine, il 51% degli italiani teme l’erosione in atto del valore dei risparmi familiari e l’aumento dei mutui a causa dell’inflazione.