Sondaggi: testa a testa tra Fratelli d’Italia e Pd al 23%

 Nella confusione politica degli ultimi giorni gli elettori dimostrano di concentrarsi sui due partiti maggiori:Fratelli d’Italia e Pd. Entrambi infatti sono valutati al 23%. Un testa a testa tra il partito guidato da Giorgia Meloni,  che si conferma in pole position e quello di Enrico Letta.

Le intenzioni di voto mostrano come l’elettorato si stia concentrando sempre più su Fratelli d’Italia e Pd. Entrambi hanno toccato, per la prima volta insieme, il 23%, considerando però Articolo 1 (Speranza, Bersani. D’Alema) parte del Pd. I rispettivi alleati, la Lega e il Movimento 5 Stelle, rimangono deboli. Tutti e due sfiorano il proprio minimo storico. Anche se non registrano ulteriori cali: il partito di Salvini è fermo al 14,9%, quello di Conte all’11,1%.

Piuttosto stabile è anche Forza Italia che regista l’8,4%. In leggero aumento Azione di Calenda e i radicali di +Europa: entrami al 4,8%. Brutte notizie per Renzi: ancora in calo Italia Viva, che scende al 2,5%. Sinistra Italiana e i Verdi insieme raggiungono il 4%.

Non ha dubbi Giorgia Meloni: l’accartocciamento del governo Draghi era un esito prevedibile sin dalla sua nascita. Troppe forze eterogenee al suo interno e troppo vasto il programma, diventato addirittura altra cosa rispetto alla campagna vaccinale e alla messa in sicurezza dei fondi del Pnrr dell’inizio. Quanto sta avvenendo, con le fibrillazioni di maggioranza, scandisce infatti la presidente di Fratelli d’Italia in un’intervista al Sole 24 Ore, «era inevitabile». E aggiunge: «Si sta materializzando quanto FdI dice da sempre, dall’inizio di questa legislatura. E cioè che bisogna tornare il prima possibile al voto per dare all’Italia  un governo forte e coeso e soprattutto deciso dagli italiani».

In ogni caso, aggiunge, «questo è il momento delle scelte». Quanto al resto, «non si può pensare di affrontare una fase complessa e drammatica come mai dal dopoguerra con una maggioranza che litiga su tutto». E questo «mentre i cittadini fanno i conti quotidianamente con l’aumento vertiginoso delle bollette e la perdita del potere d’acquisto dei loro salari». L’altro tema politico affrontato dal giornale della Confindustria è quello della legge elettorale. «Sono da sempre per il maggioritario – puntualizza la Meloni -, per una legge che la sera delle elezioni determini chi governa e chi sta all’opposizione». Ma sul punto la leader di FdI coltiva il sospetto che l’argomento sia solo un pretesto, l’ennesimo, «per evitare le elezioni».

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