L’ultimo sondaggio Monitor Italia, l’indagine settimanale di Dire-Tecnè, assevera ancora una volta l’ininterrotta ascesa di Fratelli d’Italia e la netta affermazione delle forze che sigillano la coalizione del centrodestra, unito e vincente sul piano dei consensi acclarati dalla matematica percentuale della ricerca demoscopica. E allora, Fratelli d’Italia con il 20,6 (+0,2%). Seguito dalla Lega, a sua volta in crescita al 18,4 (+0,2%). E con la lieve oscillazione positiva di Forza Italia (+0,1%) che raggiunge l’8,8%, portano la coalizione di centrodestra in vantaggio, con il 49,2% dei consensi. Mentre, dalla sponda opposta, il centrosinistra del Pd, M5S, Articolo uno ed Europa Verde, approdano solo al 39,7%. Con Azione, Italia Viva e + Europa, fanalini di cosa che arrivano invece al 6,7%, perdendo lo 0,6%. Numeri e riscontri, quelli del centro-sinistra, su cui pesa incontrovertibilmente, la crisi del M5S, col Pd che ne approfitta, ma non abbastanza da rischiare di scalfire il primato de Fdi-Lega e FI.
La batosta del M5S, non è certo una novità. E di sicuro non è arrivata tutta in una volta. Sono mesi che i sondaggi la certificano, proponendo tra le righe di numeri, dati e conclusioni, una crisi palesata da malumori. Abbandoni e fughe. Fronde intestine e contraddittori aperti che minano nella fondamenta la galassia pentastellata depauperata e litigiosa. La macchina cinque stelle, insomma, è inceppata e non riesce proprio ad ingranare. E la scintilla che doveva arrivare dal nuovo corso del leader Conte non innesca la ripartenza. Di certo, peraltro, la scelta di disertare gli studi Rai. L’adesione al 2×1000. L’astensione sul caso Open che ha disorientato la base degli attivisti. Unite all’inerzia dimostrata nel dibattito per individuare il nuovo inquilino del Colle, non hanno aiutato i tentativi di recuperare terreno.