Marta Cartabia e Giancarlo Giorgetti i più stimati. Luciana Lamorgese (in crollo verticale) e Fabiana Dadone, che riesce anche a fare peggio del ministro dell’Interno, le meno apprezzate.
Una parentesi a parte merita il caso di Luciana Lamorgese. La responsabile del Viminale, infatti, continua a perdere consensi e fiducia degli elettori. Attestata su un valore attuale che definisce numericamente la stima degli italiani nei suoi confronti, la ministra incasserebbe l’approvazione del 29,4% con un crollo di oltre 5 punti percentuali (esattamente il 5,3%) rispetto all’indagine precedente. Peggio della Lamorgese sembra riesca a fare solo la collega delle Politiche giovanili Fabiana Dadone, fanalino di coda della classifica con il 18,1% (e – 1,3%) dei consensi.
.Episodi che testimoniano drammaticamente il disarmo e l’inefficacia arrivati in risposta all’offensiva criminale, da parte chi dovrebbe difendere il Paese dal malaffare. Dalla microcriminalità. Oltre che da una gestione a dir poco deficitaria di ingenti flussi migratori inarrestabili.
E fino alla deriva di fronte alla quale ci troviamo con le iniziative varate – a diverso titolo e con differenti esiti – da chi, in opposizione alle misure anti Covid del governo, diffonde minacce. E semina il panico. Tutte situazioni al limite che, tra silenzio istituzionale e interventi tardivi, rischiano di accreditare un sistema che, per usare il paradigma iperbolico del capogruppo alla Camera di Fdi, Francesco Lollobrigida ha un ministro dell’Interno che «oggi garantisce sicurezza solo a chi agisce nell’illegalità. Mentre controlla i cittadini onesti italiani».
Un ministro che, a sentirla parlare come ha fatto due giorni fa nella sua informativa alla Camera, fa passare il rave party illegale di Valentano, nel Viterbese, quasi come una sorta di allegra scampagnata di campeggiatori della domenica. O che, se va peggio, si limita ad assumere un atteggiamento che in molti, sia dai banchi dell’esecutivo, che da quelli dell’opposizione, hanno definito nella migliore delle ipotesi “omissivo”. Quando non addirittura mirato a declinare anche la minima assunzione di responsabilità…
Un ministro che, per tornare alle parole pronunciate negli ultimi giorni da Giorgia Meloni, nella «imbarazzante» informativa in Parlamento sul rave parti nel Viterbese, non ha pronunciato «nemmeno una parola di scuse nei confronti dei cittadini e degli imprenditori pesantemente danneggiati dal raduno. Nessuna misura concreta per scongiurare il ripetersi di episodi simili». Insomma, con la gestione del Viminale guidata da Luciana Lamorgese, abbiamo assistito «a rave party illegali, aumento dell’immigrazione clandestina e scarso controllo del territorio. A un ministro che non ha saputo fare il suo lavoro… Gli italiani non meritano un ministro così. Fratelli d’Italia ribadisce la totale sfiducia nei confronti della Lamorgese»…
Si può aderire anche online, mentre domani la raccolta firme approderà in Piazza del Popolo
Ebbene, oggi alle parole e alle denunce, seguono i fatti. Fratelli d’Italia con Giorgia Meloni lanciano una petizione per chiedere ai parlamentari di firmare la mozione di sfiducia nei confronti del ministro dell’Interno. Petizione che sarà possibile sottoscrivere online all’indirizzo www.sfiduciamolamorgese.it. Non solo: si potrà firmare la richiesta anche domani 18 settembre 2021 in piazza del Popolo a Roma in occasione della manifestazione “L’Italia del riscatto” con Giorgia Meloni. Dove saranno presenti i banchetti di Fratelli d’Italia in cui aderire all’iniziativa che, lo ricordiamo, proseguirà anche nelle prossime settimane.