Una manifestazione di disoccupati a Roma in una recente immagine d'archivio. Se una normativa che rendesse più semplici i licenziamenti fosse stata applicata durante gli anni della crisi economica il tasso di disoccupazione in Italia sarebbe salito all'11,1%, anziché essere all'8,2% attuale, con quasi 738 mila persone senza lavoro in più rispetto a quelle conteggiate oggi dall'Istat. E' lo scenario delineato dall'associazione artigiani Cgia di Mestre, secondo quello che il segretario Giuseppe Bortolussi definisce "un puro esercizio teorico" ottenuto "ipotizzando di applicare le disposizioni previste dal provvedimento sui licenziamenti per motivi economici a quanto avvenuto dal 2009 ad oggi". ANSA CLAUDIO PERI

Sono oltre un milione le donne manager, ma ancora sotto il 25% del totale

Le donne manager sfondano quota 1 milione, crescono ad un ritmo più che doppio rispetto a quello dei colleghi maschi, ma restano meno di un quarto del totale dei manager italiani. E’ quanto emerge da un approfondimento sulle cariche manageriali detenute dalle donne nelle imprese italiane contenute nel IV Rapporto sull’imprenditorialità femminile realizzato da Unioncamere, che fotografa la situazione tra il 2014 e il 2019.  Nel 2019 le donne che siedono nei posti di comando delle imprese italiane sono pari a 1.078.627, con un aumento del 7,2% rispetto a cinque anni prima. Un tasso di crescita doppio rispetto ai colleghi maschi, che tra il 2014 e il 2019 sono cresciuti appena del 3,5%, arrivando a oltre 3,2 milioni. Sul totale dei manager, tuttavia, le donne continuano a rappresentare una fetta di appena il 24,7% del totale.

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