Da dodici giorni in stand by, la nave Ocean Viking della ong francese Sos Mediterrane’e con 356 migranti a bordo ha atteso per giorni che si risolvesse l’emergenza Open Arms per poi bussare alla porta d’Europa. Il suo capo missione, Nick Romaniuk, sa bene che a bordo dovra’ restarci ancora e in un’intervista a Repubblica dice “Qui la vita e’ in pausa. Ma quanto ancora potremo rimanere cosi'” e aggiunge “da noi la situazione e’ ancora sotto controllo, ma non potremo resistere all’infinito”.
A bordo aspettano “che qualcuno si decida a darci un porto. Non e’ compito nostro, noi siamo qui per salvare le vite delle persone nel Mediterraneo e non possiamo certo essere noi a decidere dove sbarcarle”, spiega Romaniuk e chiarisce che fino ad ora l’unica indicazione arrivata e’ quella del centro di ricerca e soccorso libico “ma ovviamente non siamo disponibili a riportare le persone in un paese in guerra. Poi nessuno si e’ fatto piu’ vivo”. Sulla nave sono consapevoli della difficolta’ del momento ma “e’ del tutto inaudito e inaccettabile che in Europa nessuno dia risposte, che nessuno coordini nulla, che nessuno si faccia carico delle sue responsabilita’”. Poi, Romaniuk aggiunge: “siamo disponibili a portare le persone soccorse in qualsiasi porto ci indicheranno, tranne che in Libia. I Paesi europei non stanno rispettando le convenzioni internazionali da loro sottoscritte che li obbligano al soccorso”. I migranti a bordo, poi, conclude il capo missione “sono ansiosi, preoccupati. Non capiscono cosa sta succedendo, perche’ non si scende, perche’ ci vuole cosi’ tanto tempo. Ci raccontano storie di orrori indicibili”.