Si va verso lo slittamento alla prossima settimana del Consiglio dei ministri sul decreto Sostegni bis, con le misure economiche da circa 38 miliardi finanziate con l’ultimo scostamento di bilancio.Lo si apprende da diverse fonti di governo, secondo le quali è difficile che il provvedimento vada in Cdm domani, mentre venerdì e sabato il presidente del Consiglio Mario Draghi sarà a Oporto, per il vertice europeo.
Dunque a questo punto appare “probabile” che la riunione venga convocata per la prossima settimana.
Più tempo per utilizzare i voucher per viaggi e concerti saltati causa Covid, via la prima rata Imu per le imprese con cali di fatturato del 30% e azzeramento del canone Rai per alberghi, bar e ristoranti, che potranno anche mettere i tavolini all’aperto senza pagare la tassa sull’occupazione del suolo pubblico fino alla fine dell’anno. Sono alcune delle novità del primo decreto Sostegni, in arrivo dopo che le commissioni Bilancio e Finanze del Senato hanno chiuso in una maratona notturna il voto di un centinaio di emendamenti, tra cui arrivano anche fondi per le tv locali, per i bus turistici, per le città d’arte e 40 milioni per i maestri di sci. Oltre alla proroga delle concessioni per gli ambulanti. In attesa del decreto Sostegni bis, che potrebbe arrivare entro la settimana sul tavolo del Consiglio dei ministri, i senatori hanno potuto aumentare la dote per le modifiche destinate al Parlamento e hanno approvato correttivi per 770 milioni, anziché i 550 inizialmente assegnati. Le risorse sono andate in gran parte alle imprese per una prima estensione dei contributi sui costi fissi – dall’Imu appunto al canone Rai – in attesa che il prossimo decreto chiuda il cerchio con un nuovo round da 14 miliardi di indennizzi, fondi per ridurre la Tari, credito di imposta sugli affitti. Intanto arriva un parziale sollievo per i proprietari, che non dovranno pagare le tasse sui canoni non riscossi anche per i contratti in essere già prima del 2020. Sul fronte della casa c’è anche un nuovo intervento sugli sfratti che da un lato proroga il blocco per le procedure esecutive attivate da febbraio 2020, dopo l’inizio della pandemia, e dall’altro, di fatto, conferma lo sblocco a partire dal primo luglio per gli sfratti pre-Covid. Una scelta per “evitare ingorghi” e uscire in modo graduale dalla misura senza pesare troppo su “un tessuto già gravemente inciso” dalla crisi, è la motivazione del governo che, però, non convince Confedilizia perché “il provvedimento di rilascio giunge al termine di un procedimento che dura diversi mesi” e quindi la misura non protegge solo i morosi causa Covid ma anche altri che lo erano da ben prima e situazioni che nulla hanno a che vedere con il virus. Ora l’associazione dei proprietari, dopo “14 mesi di diritti sospesi”, guarda ora all’esito del ricorso alla Corte Costituzionale. Per le imprese gli interventi spaziano dagli aiuti – un contributo minimo di 1.000 euro – per i cosiddetti ‘esodati’ dei ristori, in pratica le start up rimaste fuori dai paletti delle nuove attivita’, alla possibilità di cedere il credito d’imposta per gli investimenti all’interno del piano Transizione 4.0 che rappresentano una vera “rivoluzione”, secondo il ministro Stefano Patuanelli.