Questa estate 2024 è caratterizzata non solo dalla grande calura e dall’ afa, ma anche dal trasversalismo politico e partitico.In politica significa dialogo e convergenza su singoli temi che vengono dibattuti , tra forze politiche appartenenti ad opposti schieramenti. Facendo degli esempi per rendere più chiaro il concetto possiamo elencare una serie di casi. Sull’ emergenza carceri la posizione di Forza Italia è molto più vicina a quella dei centristi di sinistra, Renzi e Calenda, e al PD. E lo stesso vale per lo ius scholae. Sul versante del conflitto russo – ucraino, Salvini sembra essere tornato al primo amore, Giuseppe Conte, con cui aveva condiviso il governo Conte uno, mentre Giorgia Meloni, filo atlantista e filo Zelensky si ritrova, suo malgrado, sulle stesse posizioni del PD. Conte da parte sua, tira calci al solo pensiero di dover condividere il campo largo con Renzi e Calenda, ma in politica estera sembra vicino al suo ex vicepresidente, Matteo Salvini. Sull’Unione europea Forza Italia e PD condividono lo stesso percorso, almeno all’ apparenza, perché fanno parte della stessa maggioranza Ursula. Salvini si sposta sempre più a destra seguendo il suo amico e Presidente ungherese, Victor Orban, la Meloni sembra assumere una posizione a metà strada tra Lega e Forza Italia. Dante l’avrebbe confinata tra gli ignavi nel vestibolo infernale. Sull’ autonomia differenziata, il PD non sembra tutto unito, soprattutto tra i nostalgici della riforma del titolo V, il più grande disastro prodotto tutto dalla sinistra. Questi ultimi sembrano temere più il centro che la sciagurata riforma Calderoli. Guardando a questo scenario fatto di mosse e contromosse trasversali, dovremmo dedurne che il campo largo non esiste e non vedrà mai la luce e il centro destra è ormai da rottamare. In politica però non è così. Lo scenario attuale in gran parte dovrebbe restare lo stesso, anche se la sua esistenza, dipenderà dalla capacità di stare insieme di forze politiche che hanno vedute diverse su molti temi. In ultima analisi nulla di nuovo sotto all’ ombrellone. Ma restare insieme presuppone, sia per chi sta al governo che per chi è all’opposizione, grandi capacità di mediazione e di compromesso, sia rispetto ai propri alleati che agli avversari. E questo vale ancora di più per un Paese come l’Italia che si trova tra due conflitti, quello russo- ucraino e quello mediorientale e per di più con il nostro più grande alleato, gli Usa, alle prese con le elezioni presidenziali con due candidati che hanno programmi e visione per il futuro del mondo diametralmente opposti. Per questo, i due poli, quello di destra e quello di sinistra, se non vogliono implodere, dovranno cercare un compromesso, diversamente il Presidente della Repubblica sarebbe costretto a chiamare ‘l’ uomo del destino’ .
Andrea Viscardi