La musica più di ogni altra cosa è in grado di attraversare le epoche, mantenendo intatta la sua capacità di emozionarci, trasportandoci in un battito di ciglia in un viaggio nel tempo attraverso momenti della storia e del nostro vissuto, facendoceli rivivere. E tra tutta la musica ancora più grande è la capacità evocativa delle colonne sonore dei grandi film del passato che ci hanno fatto ridere e piangere, soprattutto i blockbuster che pur non essendo sovente film di alto spessore hanno avuto il merito di descrivere più di ogni altra cosa un momento del costume e di disegnare il nostro immaginario collettivo, raccontando anche un po’ di ognuno di Noi e del nostro Paese. Uno degli elementi più indelebili di un film infatti è proprio la colonna sonora che, a volte, è in grado di accompagnarci nella vita quotidiana molto più del film stesso. Spesso, anzi, la musica sopravanza il film per longevità, fama e potenziale artistico, ed è proprio da queste considerazioni che prende le mosse lo spettacolo revivalista Soundtracks, andato in scena per una sola applauditissima sera, il 27 gennaio al Teatro Brancaccio.
Nato da un’idea di Emiliano Zanni, scritto e diretto da Angelo Longoni, SOUNDTRACKS è proprio un viaggio nel cinema, nella musica e nella storia in trasformazione della nostra vita e del nostro paese. Condotto da uno spumeggiante Ettore Bassi, il noto attore tv veste i panni di un perfetto ” Virgilio”, accompagnandoci in questo viaggio nella memoria, ed introducendo, di volta in volta, il contesto storico in cui” i film della nostra vita” sono nati, e rivelando piccole “chicche” sul “making of” delle pellicole attorno a cui si snoda questo spettacolo-concerto: i brani vengono eseguiti dal vivo durante lo spettacolo mentre scene estratte dai film vengono proiettate sulla scena del teatro. Lo show unisce alla perfezione, in due ore di godibilissimo intrattenimento la musica live, il canto, la recitazione ed il cinema. Nove artisti tra cantanti e musicisti, trascinano il pubblico in questo percorso appassionante ed interattivo, proiettandolo in una dimensione parallela quasi, dove fin dalle prime note di una melodia ci si fa prendere dalla forza dei ricordi che solo quel film sa suscitare, e sollecitati anche dal bravissimo Bassi, che stimola al massimo la partecipazione del pubblico, a tutti viene spontaneo chiedersi ad esempio: dove ero io quando “Baby “ di Dirty dancing volteggiava con Patrick Swayze nell’ omonima pellicola? O quanti anni avevamo quando c’era il Tempo delle mele? E come non sorridere pensando ai tempi in cui Bud Spencer e Terence Hill riempivano i cinema a forza di scazzottate e risate al grido di “Altrimenti Ci arrabbiamo”?! Il pubblico in sala ride di gusto, balla e si abbandona all’ atmosfera Amarcord dell’evento. Divertiti nel guardarsi indietro gli spettatori giocano per tutta la sera con Bassi e con cantanti e musicisti, tirando ad indovinare ogni volta il prossimo brano e il prossimo lungometraggio, in un costante scambio tra palco e platea. Grazie alle immagini e alla musica il pubblico riscopre fatti storici importanti e nello stesso tempo si riappropria d’ un proprio lato un tempo ingenuo e naif, finendo sopraffatto alla fine da una piacevole melanconia, che mai indulge alla tristezza. Uno dei momenti più toccanti? Lo spettacolo si apre ricordando proprio il compianto Bud Spencer, con un coro di bambini che intona “ il coro dei pompieri “ di “Altrimenti ci arrabbiamo”: Bassi annuncia che è presente in platea anche la famiglia del famoso attore e quando si alzano in piedi scatta un caloroso applauso alla memoria del grande “Bud”, tuttora amatissimo dal pubblico. Ma lo spettacolo è ricco di momenti emozionanti, e di film in film si percorrono in musica ed immagini gli ultimi vent’anni di storia del secolo scorso. Molto divertente la trovata di liberare tra il pubblico, durante l’esecuzione della soundtrack di “ Ghostbusters”, tanti piccoli fantasmi (i bimbi del coro) che vengono inseguiti dai simpatici cantanti tramutati per l’ occasione in novelli acchiappafantasmi, con tanto di tute e zaini fotonici. Questo a testimoniare anche che SOUNDTRACKS “La colonna sonora della tua vita”, non è infatti un’operazione per cinefili snob, al contrario, è un’operazione di ricostruzione della realtà percepita dallo spettatore, senza giudizio, ma con l’intento della ricostruzione storica ed emotiva. Pertanto largo all’ immaginario nazional popolare, ai piccoli grandi ricordi di tutti, in particolare della gente comune, non c’è spazio per i film d’autore o gli intellettualismi, ma sfilano uno dopo l’altro i film più amati dal grande pubblico, quelli che almeno una volta chiunque ha visto: la Febbre del sabato sera, Rocky, TOP GUN, Laguna blu, Il tempo delle mele, Pulp Fiction e tantissimi altri. Le splendide voci di Viviana Ullo, del bravissimo Luca Marconi (già apprezzato in Notredam de Paris) e di Giordano Giacchetti ci regalano momenti di pura emozione, come nelle bellissime performance in cui vengono reinterpretate la colonna sonora di Highlander “Who wants to live forever” o la fantastica interpretazione della soundtrack di Titanic “My heart will go on”. Molto trascinante anche il momento in cui viene intonata “ The eye of the tiger “ dei Survivors, tratta dal film Rocky, al punto che l’ intero teatro batte le mani al ritmo della canzone come rapito da una misteriosa energia o la mitica colonna sonora di Flash Dance “ Maniac” che suscita l’entusiasmo generale. Alla fine si balla tutti sulle note di “Footloose” e la magia del cinema si è compiuta di nuovo e sulle note delle grandi colonne sonore (opportunamente selezionate tra quelle più premiate ed impresse nella memoria collettiva) per un po’ siamo di nuovo quelli spensierati che vogliono solo ballare, come i protagonisti del film con Kevin Bacon. Siamo giunti così alla fine di un viaggio che ci lascia con tanta voglia di vedere e rivedere ancora una volta tutte quelle pellicole, che ci hanno accompagnato nella nostra vita, ricavandosi definitivamente un pezzetto nel nostro cuore affinchè la magia possa continuare a compiersi così ogni volta. Soundtracks è uno spettacolo pop, non pretenzioso, divertente, che forse potrebbe essere ulteriormente arricchito e migliorato, ma che risulta senz’altro molto piacevole, e che conquisterà certamente tutti coloro che si lasceranno andare al gioco sull’onda del ricordo.
Valentina Franci